I costumi di Maria Antonietta regina dell’ancien regime
Siamo nel 1932, ed è l’anno in cui lo storico austriaco Stefan Zweig scrive: Maria Antonietta una vita involontariamente eroica, biografia della regina di Francia Maria Antonietta d’Asburgo–Lorena, libro giunto in Italia nella collana Le Scie, curato dalla Mondadori. Compiamo un balzo in avanti e giungiamo al 2006 quando Sofia Coppola crea la scenografia e cura la regia di un film ove si narra di una adolescente, che partita a 15 anni dalla corte di Vienna diverrà regina di Francia a 19 anni. Poi arriviamo ai nostri giorni per assistere alla mostra evento Marie Anoniette, i costumi di una regina da Oscar che può essere visitata fino al 27 maggio 2018 al Museo del Tessuto di Prato.
Una rassegna mozzafiato che studia la storia per incanalarla nella contemporaneità, arricchita da immagini video e dalla proiezione del film di Sophia Coppola, dove sfilano, su una scenografica pedana, gli abiti indossati durante le riprese di Marie Antoinette. Le creazioni sartoriali sono state curate da Milena Cannonero che può essere annoverata tra le più brave e famose costumiste del mondo ed è stata premiata nel 2007 con l’Oscar per questa produzione. L’evento culturale è stato realizzato in collaborazione con la Sartoria The One, il più giovane atelier sartoriale dello spettacolo televisivo, teatrale e cinematografico di Roma.
La grandeur dei regnanti francesi, che Luigi XIV era stato capace di affiancare a innovazioni di natura politica e sociale, sfocia sul finire della seconda metà del Settecento in un esibizionistico sfoggio di cerimonie e nobili amusement che innescano rabbia e rancore nelle classi popolane e inaspriscono l’odio nei confronti dei nobili e dell’alto clero di Francia fino alla tragica rivoluzione del 1789 per poi sfociare nell’infausto periodo del terrore. Questa sontuosa mostra che inaugura la stagione culturale 2018 del Museo del Tessuto di Prato si lega al tema della moda affrontato in “Il Capriccio e la Ragione Eleganze del Settecento in Europa” che ha visto collaborare in sinergia con la Galleria degli Uffizi e il Museo Stibbert di Firenze, nelle cui sale sono esposte numerosi costumi – principalmente militari – a partire dal XVI secolo.
Mentre la mostra Marie Antoinette, come si riporta sopra, ha visto la cooperazione con la Sartoria The One, che nasce grazie alla genialità e passione di Alessandra Cinti, risulta al momento attuale avere un corpus di abiti databili dal secolo scorso e provenienti da importanti collezioni private.
La mostra ha il patrocino del Centro di Firenze per la Moda Italiana, è sostenuta dal gruppo Estra e rientra nel calendario dell’anno europeo del patrimonio culturale.
Dal primo vestito austero sobrio nelle linee indossato da Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena arciduchessa d’Austria, data in sposa a poco più di 14 anni al delfino di Francia, Luigi di Borbone e futuro re di Francia con il nome di Luigi XVI, nel giorno in cui partì da Vienna, a quello ideato con tonalità dell’azzurro-bleu dello stemma reale francese.
In mostra si trova anche l’ultimo vestito indossato dalla regina nel momento in cui il popolo tumultuoso si avvicinò alla corte di Versailles per costringere lei e il sovrano ad abbandonare lo sfarzo del palazzo reale e condurli nelle anguste celle della Tour du Temple, viaggio terreno che per Marie Antoinette si concluse alle 12,15 del 16 ottobre 1793 a Place de La Concorde.
Carmelina Rotundo
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