Residui di metalli tossici nelle sigarette elettroniche
Periodicamente il problema delle sigarette elettroniche riaffiora con novità.
Dopo lo studio della New York University condotto sui topi e sulle cellule umane dal quale è risultato che le ecig possono danneggiare il dna, aumentando il rischio di malattie cardiache e di procurare tumori ai polmoni e alla vescica, ora un nuovo studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health sostiene che le serpentine di riscaldamento dei dispositivi perderebbero livelli potenzialmente pericolosi di metalli pesanti come piombo, nichel, manganese e cromo.
A fine gennaio sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze, Pnas, il gruppo di ricercatori guidato da Moon-shong Tang in laboratorio ha notato effetti simili a quelli visti sul dna dei topi anche nelle cellule umane dei polmoni e della vescica, qualora vengono esposte alla nicotina e a un prodotto carcinogeno derivato dalla nicotina, l’nnk, il chetone nicotina,k derivato della nitrosammina.
Gli studiosi hanno rilevato che nelle cellule umane si verifica un maggior tasso di mutazione e trasformazione in cellule tumorali. In sostanza il fumo della sigaretta elettronica può procurare dei danni e anche seri.
Gerry Melino, biologo molecolare dell’Università Tor Vergata di Roma, ha dichiarato che “Modifica la struttura del dna e la sua capacità di ripararsi.
Non è stata dimostrata una cancerogenesi vera e propria, ma si è visto che il fumo delle ecig alterano alcune badi del dna, in particolare la guanosina in più organi, oltre che nei polmoni, molto sensibili al fumo, nella vescica e nel cuore.
Nelle cellule umane, inoltre, si è notata una riduzione delle proteine impiegate nella riparazione dei danni del dna.
Il fumo di tabacco produce le stesse alterazioni delle sigarette elettroniche, più altre in altre basi del dna, ma andrebbe verificato se in proporzione i danni del fumo delle sigarette elettroniche sono molto minori o simili a quelli del tabacco.
Inoltre da un anno le ecig sono all’esame della Food and Drug Administration, l’agenzia Usa che regola i farmaci, per il rischio di esplosione delle loro batterie.
Di recente uno studio di alcuni ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health ha fatto discutere sulla possibilità di pericolo per la salute a causa di notevoli quantità di metalli tossici contenute nelle bobine di riscaldamento dei dispositivi.
La ricerca pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives sostiene di aver esaminato 56 dispositivi e di aver scoperto che la maggior parte procurava un vapore contenente livelli pericolosi di piombo, di cromo, manganese e nichel.
L’inalazione cronica di tali metalli pesanti è stata associata ai danni polmonari, immunitari, epatici, cardiovascolari e cerebrali e ai tumori.
Sembra che simili bobine di riscaldamento perdano metalli tossici, perlomeno come sono realizzate attualmente.
La responsabile della ricerca, Ana Maria Rule, ed il suo gruppo hanno coinvolto 56 fumatori di ecig, hanno notato la presenza di 15 metalli nei liquidi contenuti nei sistemi di ricarica, nei liquidi dei serbatoi e negli aerosol generati.
Sono state trovate quantità minime di metalli nei liquidi all’interno dei sistemi di ricarica ma quantità superiori di alcuni metalli nei liquidi che erano venuti a contatto con le serpentine di riscaldamento interno dei serbatoi.
Ciò significava che tale differenza molto probabilmente proveniva dalle bobine, ed hanno dimostrato che la contaminazione dei metalli è stata trasferita ai vapori prodotti riscaldando i liquidi.
Tra i tanti metalli riscontrati quelli più tossici sono: il piombo, il manganese, il cromo ed il nichel. Tutti hanno superato i limiti di sicurezza definiti dalla Enviromental Protection Agency, agenzia di sicurezza ambientale Usa.
Le bobine di riscaldamento sono in genere realizzate in nichel, cromo e pochi altri materiali per cui diventano le più ovvie fonti di contaminazione dei metalli.
Non si sa ancora con precisione se i metalli vengono persi dalla bobina o si vaporizzano quando è riscaldata.
I ricercatori hanno puntualizzato che le concentrazioni dei metalli nel vapore erano più elevate per quelle ecig alle quali si cambiava più spesso la bobina e che le bobine nuove perdono metalli più facilmente.
La ricerca ha, poi, rilevato livelli preoccupanti di arsenico, un elemento uguale al metallo c che può essere considerato altamente tossico.
Come l’arsenico possa entrare nei liquidi, oggi, è un mistero e questo rimane un obiettivo per le prossime ricerche.
la Redazione
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