Contro il burian una abbondante zuppa di fagioli
Ci si sta quasi affezionando alle sferzanti folate gelide del vento siberiano.
È l’ultimo ricordo dell’inverno 2017-18, iniziato in maniera tranquilla e quando proprio sembrava che si dovessero aprire le finestre alla primavera 18 ecco che dalla Siberia ci hanno spedito il loro rappresentante più famoso: il burian, o come preferiamo noi italiani: il burian e qualcuno lo chiama anche buriana.
Il vento gelido che dalle steppe della Siberia e della Mongolia, dove in alcune zone, vedi nella Repubblica di Jacuzia, le temperature raggiungono tranquillamente i -50° e i -60°.
Da diversi giorni il burian si è stabilito sulla Penisola mettendo in crisi città e mezzi di comunicazione.
Sindaci e amministratori si sono precipitati ad autorizzare le accensioni delle caldaie per 18 o anche 24 ore al giorno.
Per contrastare il vento ed il gelo un contributo possiamo ottenerlo anche dalla cucina.
Difatti da un monitoraggio della Coldiretti a causa del forte abbassamento delle temperature si registra un boom per le zuppe a tavola con un aumento stimato pari al 20% negli acquisti degli ingredienti base per la loro preparazione, sia dalle verdure che dai legumi.
L’arrivo del burian ha già provocato l’aumento della spesa alimentare, i più previdenti per garantirsi le scorte in dispensa ed evitare di uscire di casa con il gelo e la neve hanno irrobustito gli armadietti della cucina.
A cambiare è anche il menu degli italiani con un notevole aumento della richiesta delle cosiddette verdure del freddo, che vengono consumate essenzialmente per combattere le temperature più rigide.
Cavoli, cavolfiori, verze, broccoli, broccoletti, il cavolo nero, i cavolini, i porri, i carciofi, i cardi fino al topinambur, sono tutti ortaggi che, insieme agli immancabili legumi, compongono gli ingredienti principali delle gettonatissime zuppe di questi giorni.
Le verdure di stagione garantiscono il giusto quantitativo di sali minerali e vitamine antiossidanti che sono di grande aiuto per combattere le conseguenze dello stress del cambio repentino di temperatura sull’organismo.
Nella dieta anti burian non vanno trascurati piatti a base di legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave secche) perché contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l’organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali.
Con il freddo siberiano aumenta il dispendio energetico corporeo che l’organismo spende per mantenere la temperatura ideale di circa 37 gradi e in occasione di sbalzi temici come quelli attuali può essere corretto anche aumentare di una piccola quantità l’assunzione calorica giornaliera.
Va ricordato che in un soggetto normale l’assunzione di proteine deve essere compresa tra 0,8- 1,3 grammi di proteine per chilo di peso corporeo, per cui una buona dose di carne nella dieta non può fare che bene.
Per la frutta di grande importanza per il grande contenuto di vitamina C, è il consumo di frutta di stagione come i kiwi, mandarini, arance ed altri agrumi rigorosamente italiani per evitare che i trasporti ne riducano il contenuto vitaminico.
Come sempre, anche per le zuppe antigelo il primo aspetto da curare è quello della provenienza nazionale per garantirsi prodotti freschi che esaltano al massimo le proprietà.
Niccolò Rejetti
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