Gonzalo e la Joya leoni di Wembley la Juve va ai quarti
Con le lacrime nel cuore e la fascia nera sul braccio per l’improvvisa scomparsa di Davide Astori, il 31enne capitano della Viola, la Juve scende sul perfetto manto verde di Wembley con la ferma intenzione di passare ai quarti dopo il mezzo passo falso dell’andata.
Allo Juventus Stadium Allianz contro il Tottenham si poteva, e si doveva, vincere a tutti i costi per poi attraversare La Manica con animo sereno, il 2-2 impone la vittoria o quantomeno un improbabile pareggio 3-3 e oltre.
Massimiliano Allegri da diverse settimane è alle prese con un’affollata infermeria che gli procura non pochi grattacapi.
La prova generale di sabato 3 marzo all’Olimpico di Roma è stata doppiamente positiva anche per l’incapacità del Napoli di adeguarsi alle vertigini dell’alta quota per cui la sconfitta di San Paolo contro i giallorossi di Eusebio Di Francesco ha tranquillizzato i bianconeri che sono decollati da Caselle con il pensiero rivolto esclusivamente alla Champions,
visto che per il campionato il principale avversario provvede da solo a procurarsi le ferite.
Il cielo di Londra è tutto stellato e beneaugurante e promette spettacolo, emozioni e bel gioco.
Gli Spurs dopo il brillante pari di Torino sono un tantino fiduciosi e si schierano cin un 4-2-3-1 a differenza degli juventini che si presentano col il 4-3-3.
Marzo e aprile sono i mesi decisivi per il calcio, in poche settimane ci si gioca mesi di semina e di investimenti, un mezzo passo falso può compromettere sogni e speranze covate da anni.
Come nelle grandi occasioni tutto lo staff dirigenziale piemontese ha seguito la squadra e si è accomodata in tribuna vip pronta ad esultare in caso di vittoria.
A differenza di altre volte in passato, nessuno ha esternato giudizi e commenti intrisi di arroganza e tracotanza, tutti concentrati sui 90’, le dichiarazioni anticipate di vittoria servono solo a soddisfare i desideri dei cronisti al seguito.
Il Tottenham arranca in Premier League al quarto posto, posizione che, comunque, consente di partecipare alla Champions anche per il prossimo anno.
Tutto è pronto, in perfetto orario il polacco Szymon Marciniak fischia il calcio d’inizio. Mauricio Pochettino ordina una partenza accelerata per blindare in cassaforte la qualificazione e gli Spurs si trasferiscono nella metà campo bianconera, i ragazzi di Allegri li attendono e ripartono velocemente in contropiede.
Gli ultras londinesi sono ad un passo dall’esultanza al 15’ allorquando Kane supera con destrezza prima Giorgio Chiellini e poi Gigi Buffon ma deposita maldestramente sull’esterno della rete.
Superato il pericolo la Juve mostra i denti e Douglas Costa al 17’ fa il corsaro nell’area avversaria e costringe il nerboruto Jan Vertonghen ad un doppio fallo galeotto, gli aggancia quasi in contemporanea caviglia e stinco, però il direttore di gara reputa innocuo l’evidente doppio fallo di rigore nonostante le proteste bianconere.
Pochettino si rende conto che gli italiani possono trafiggere quando meno te lo aspetti e sollecita i suoi a martellare con maggiore vigore. Harry Kane è piuttosto discontinuo e allora ci pensa Son Heung Min ad allertare la retroguardia torinese.
Difatti al 39’ il sudcoreano, tra una confusione difensiva e con la complicità della buona stella, porta in vantaggio i londinesi.
Allegri suggerisce di alzare il baricentro per non farsi schiacciare ulteriormente e la gara diventa più avvincente. Si chiude il primo tempo, gli Spurs hanno in tasca il biglietto dei quarti.
I maligni sostengono che lo spogliatoio di Corso Galileo Ferraris con la partenza di Bonucci e Dani Alves è tornato più tranquillo e così il mister può escogitare e proporre soluzioni con maggiore pacatezza e minori polemiche.
Quando rientrano in campo gli juventini appaiono più determinati e convinti di poter accedere al turno successivo, la gara si innervosisce ed i cartellini gialli fioccano in abbondanza.
Bisogna attendere il 60’ per accorgersi che la panchina italiana decide di tentare l’assalto risolutivo. Pressoché insieme si spogliano Asamoah e Lichtsteiner per sostituire Matuidi e Benatia, servono due cursori di fascia per poter allargare il gioco e arginare le scorribande inglesi.
La mossa di Allegri è di quelle vincenti e nel giro di 180’’ gli spalti del Wembley si ammutoliscono e si gelano. Al 64’ Gonzalo Higuain con una girata al volo su imbeccata di Lichtsteiner, testa di Khedira e zampata d’esterno del Pipita.
È l’1-1, purtroppo sono ancora gli Spurs a superare gli ottavi.
Questi, comunque, appaiono un tantino frastornati e incapaci di reagire adeguatamente e così al 67’ Dybala manda in giuggiole i milioni di juventini attaccati alla tv.
2-1 e amarezze nel cestino dei rifiuti solidi urbani.
Ora dovrebbe essere il Tottenham a premere a schiacciare la Juventus nei pressi di Gigi Buffon però i muscoli ed i polmoni sono in affanno e ne scaturisce un solo pericolo al 90’ con un colpo di testa di Kane, in netto fuorigioco ed anche questo non segnalato, che va a finire sul palo ed immediatamente allontanato da Barzagli che nel dopo gara ha dichiarato: “Ci siamo. Abbiamo dimostrato di essere tosti, siamo questi. Siamo la Juve”.
Servivano muscoli, mente e cuore per uscire indenni da Wembley, nessuno si è risparmiato tutti si sono espressi al massimo per proseguire quel cammino che si conclude il 26 maggio nello stadio Olimpico di Kiev.
Archiviati gli ottavi, con la mente Andrea Agnelli & co. sono proiettati a Nyon dove alle 12 di venerdì 16 avverranno i sorteggi dei quarti tra i migliori otto club d’Europa. Gare che si disputeranno il 3 e 4 aprile, l’andata, ed il 10 e 11, il ritorno.
Oltre alla Juve sono già qualificate il Manchester City, il Liverpool ed il Real Madrid, solo una formalità per il Monaco forte di un 5-0 contro il Besiktas, risultati aperti per Barcellona-Chelsea, Roma-Shakhtar e Manchester United-Siviglia, le partite de ritorno si giocheranno martedì 13 e mercoledì 14.
Ai microfoni di Premium Sport il pensiero di Giorgio Chiellini è andato a chi non è più tra noi; “Domani andremo a salutare il nostro amico che è mancato, e, purtroppo, poi per noi la vita andrà avanti. Quando pensi a ciò che è successo è dura. Mi sembra riduttivo dedicargli la vittoria stasera, che non è niente. Spero di portare avanti quello che Davide è stato per noi nel gruppo della Nazionale. Il suo sorriso era molto più importante delle presenze che ha fatto. Spero che questo gruppo si porti dentro ciò che ci ha lasciato; non so quanto ne farò parte io ma per fortuna sono in tanti quelli che lo hanno conosciuto”.
Ciao Davide lassù non soffrirai di solitudine, sei in ottima compagnia di campioni e fuoriclasse.
Salvarico Malleone
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