È un’Europa che a breve potrebbe cambiare volto
Martedì 17 scorso il presidente francese Emmanuel Macron entrando per la prima volta nel Parlamento europeo ha messo in guardia del rischio di una guerra civile che può correre il vecchio continente qualora gli egoismi nazionali prevalgono sull’interesse continentale.
Il pensiero di Macron è corso, evidentemente, alle recenti consultazioni in Ungheria, in Italia, in Germania e nella stessa Francia ove la sinistra è uscita con le ossa rotte e hanno compiuto passi da giganti le destre e gli antieuropeisti.
E per l’appunto in quelle ore in cui Macron faceva il comizio a Bruxelles stava divampando una guerriglia urbana a Toulouse in una di quelle banlieu dove la polizia e la gendarmeria deve entrare in assetto corazzato e sempre in gruppo rinforzato.
I giovani e giovanissimi magrebini di seconda e terza generazione non tollerano di essere considerati di rincalzo per cui alla minima occasione la miccia si accende.
Questa volta la scusa è stata un suicidio di un giovane detenuto che, a detta dei magrebini, sabato 14 è stato “ammazzato” dalle guardie carcerarie.
La domenica mattina la polizia ferma una ragazza completamente burquizzata che lasciava intravedere solo le pupille, la sollecitano a farsi riconoscere e mostrare il viso però la giovane non si scompone e consegna un documento di riconoscimento mentre prosegue imperterrita a celare il volto e tutto il corpo.
A quel punto i poliziotti la stendono a terra e le scoprono il viso, alla scena assistono dei gruppetti di giovanotti dalla pelle olivastra che si precipitano a salvaguardare i principi musulmani della signorina, principia un parapiglia che dura qualche giorno.
Alla fine si conteranno una quarantina di auto bruciate, parecchie decine di cassonetti dati alle fiamme, poliziotti contusi e qualche arresto.
Macron per guerra civile europea intendeva riferirsi alle immagini di Toulouse?
Tra qualche giorno si vota in Belgio dove è stato costituito il partito islamico e tra i primi punti da approvare non appena saranno al potere vi è il riconoscimento della sharia, la loro legge islamica.
La sharia è una giurisprudenza che cerca di adeguare le sue norme alla legge di Dio ispirandosi al corano e agli hadith (sono alcuni pensieri di Maometto), la legge laica scompare e l’unico riferimento rimane Maometto.
Le donne da una parte e gli uomini dall’altra, le donne col velo e ben coperte, per uscire di casa devono chiedere il permesso al maschio.
È quantomeno strano che un Paese come il Belgio, che ha conosciuto l’occupazione nazista, che negli ultimi mesi ha vissuto sulla propria pelle il terrorismo islamico, consenta tali programmi.
Ma le femmeniste sono scomparse tutte o hanno perso la vista e la voce?
Intanto il nuovo premier ungherese Viktor Urbàn tra i primi provvedimenti che ha adottato vi è quello di aver indotto George Soros a chiudere gli uffici della ong Open Society, associazione sempre in prima linea per favorire i giovanotti che abbandonano l’Africa per trasferirsi a bighellonare in Europa.
Però Emmanuel Macron deve spiegare per bene cosa intende per Europa, se i 25 stati, tolti ovviamente Francia e Germania, devono essere o divenire i lacchè dei francesi e dei tedeschi oppure possono sedersi allo stesso tavolo senza sentirsi maggiordomi e serveur.
Perché sinora frau Merkel e i vari presidenti francesi si sono spartiti la torta continentale lasciando di tanto in tanto qualche briciola al resto della compagnia.
Probabilmente il presidente dell’Eliseo avrà saputo delle birichinate commesse dal suo predecessore Nikolas quando per un suo capriccio volle stabilizzare la Libia e le altre regioni magrebine generando uno sconquasso che ancora non si riesce a comprendere come e quando giungerà al termine.
A distanza di anni il mondo viene a sapere che quello scempio fu progettato e studiato sin nei minimi particolari con la complicità di altri loschi personaggi della politica e della finanza europea e occidentale.
Qualche mese addietro in Francia è uscito un libro “Avec les compliments du Guide”, firmato da Fabrice Arfi e Karl Laske, nel quale si racconta di numerosi borsoni pieni di soldi che decollavano da Tripoli e atterravano a Parigi, oltre a numerosi bonifici a diversi zeri, per un ammontare vicino a 50 milioni euro.
Che tutta quella moneta sia finita tutta e solo nelle tasche di Sarkozy riesce difficile da digerire.
Nei giorni scorsi oltre 100 missili da crociera e aria-terra sono stati lanciati su obiettivi militari e civili in Siria da parte degli Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. In questo caso la Francia fa parte dell’Europa o è uno Stato a sé stante?
Oppure se mi fa comodo sono europeo e se invece mi fa più comodo sono francese?
A Bruxelles da troppi anni sbeffeggiano e mollano sberle alla nostra cara Penisola approfittando di una nostra classe politica sonnacchiosa ed inesperta, che si accontenta di favorucci personali e poche briciole probabilmente perché soffre di sudditanza psicologica nei confronti di Parigi e Berlino.
Questo particolare a Londra lo avevano inteso e non si son voluti sottomettere all’egemonia franco-teutonica ed hanno preferito chiudere i ponti con Calais.
Macron teme una guerra civile che non potrà avvenire tra italiani e italiani, come non potrà più avvenire tra tedeschi e tedeschi come pure tra francesi e francesi, forse potrà accadere che si chiederà ai nuovi invasori di rispettare le nostre leggi e le nostre tradizioni, la nostra cultura e i nostri valori, nel caso in cui volessero imporci la loro sharia potrebbe avvenire uno scontro.
Macron e tutti i suoi colleghi sono all’oscuro di ciò che avviene per le strade delle nostre città, viaggiando in auto blu tra ricchi premi e privilegi, avendo i vetri oscurati non riescono a vedere e comprendere i problemi di milioni di persone che faticano ad arrivare in fondo al mese e a vivere serenamente.
Nell’ultimo trimestre del 2019 scade il mandato di presidente della Bce a Mario Draghi e sarà una lotta all’arma bianca per la sua sostituzione.
Nella seconda quindicina di maggio 2019 si dovrebbe tornare alle urne per il rinnovo del Parlamento europeo e con il vento che tira dall’est all’ovest come pure dal nord e dal sud, potrebbe avvenire un cataclisma hia è imprevedibile.
Il presidente francese forse teme che la pacchia è al capolinea?
Macron è piuttosto furbo, vuole che continuino gli sbarchi in Italia però ha sigillato le frontiere alpine. Gli austriaci hanno inviato i militari a controllare i valichi con l’Italia.
Gli svizzeri non si lasciano commuovere da questi ragazzotti col doppio cellulare ultima generazione e appena ne vedono uno per le loro strade lo impacchettano e lo rispediscono al mittente.
I nostri confini sono con Francia, Svizzera e Austria.
Per bloccare un migrante Macron ha inviato un plotone di poliziotti a Bardonecchia.
Monsieur Emmanuel Macron ma ci sei o ci fai?
Raimondo Adimaro
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