Tacchi alti sì ma con prudenza e cautela, prima la salute
Sono iniziate le belle giornate e il desiderio di passeggiate in centro ad ammirare le vetrine con i nuovi arrivi è una tentazione alla quale non si può sfuggire. La seconda tentazione è quella di un bel tacco da esibire e da sfoggiare. Però attenzione.
L’altezza del tacco condiziona in modo matematico la quantità di peso che si trasferisce sull’avampiede e sul retro-piede. In condizioni normali è consigliabile una distribuzione equa del peso del corpo sul piede, caricandolo per il 50% sulla parte anteriore (avampiede), e per il 50% sul posteriore (tallone).
Questo bilanciamento ideale si ottiene con 3-4 cm di tacco che rendono sicuramente più naturale e fisiologica la postura, con notevole vantaggio di tutto l’apparato muscolo scheletrico.
Con 9 cm, invece, il 100% del peso è trasferito anteriormente sui metatarsi.
Più alziamo il tacco e più il baricentro viene portato in avanti, condizionando errate posizioni degli arti inferiori, della colonna vertebrale, delle spalle e del capo. Ciò giustifica la comparsa di dolore ai polpacci e alla schiena in soggetti che portano invece tacchi troppo bassi, o nulli, che male si integrano con le curve fisiologiche della colonna vertebrale.
Quanto alle tanto amate zeppe, modello cult degli anni ’70 tornato a imperversare prepotentemente su qualsiasi tipologia di calzatura, invernale quanto estiva (stivali, tronchetti, decolleté, e addirittura sneakers), se dotate di tacco alto non presentano particolari controindicazioni, né differenze, rispetto alla classica calzatura con rialzo importante.
L’unico inconveniente consiste nel fatto che se non costruite con materiali idonei/leggeri, l’eccessiva pesantezza può interferire negativamente sulla deambulazione, inducendo distorsioni, soprattutto se non ben fissate ai piedi dalla tomaia e da lacci.
Un via libera anche alla zeppa, accompagnato però da un monito preciso: su questo tipo di tacco si è detto di tutto e di più ma come per ogni scelta di moda se ne sconsiglia un uso esasperato e prolungato.
Le patologie del piede che risentono dell’utilizzo irrazionale dei tacchi alti
L’alluce valgo è una deviazione dolorosa all’esterno dell’alluce, che procede in modo ingravescente fino ad alterare gravemente l’appoggio del piede, l’armonia dei metatarsi e delle dita. In assoluto la deformità più frequente nelle donne. La risoluzione è solo chirurgica, la tecnica (ce ne sono più di 50) deve essere scelta con molta accuratezza in funzione dell’età, del tipo di vita del paziente, e di eventuali altre deformità associate.
Il Morbo di Morton è una dolorosissima lesione di un piccolo nervo tra il 3°e il 4° metatarso del piede che si manifesta come una stilettata od una scossa elettrica sotto la pianta del piede. Un’ecografia chiarirà il dubbio, ma non può regredire spontaneamente. Deve essere asportato chirurgicamente con molta attenzione alla via di accesso chirurgica sulla quale esistono diverse scuole di pensiero.
Le dita a martello sono spesso associate a qualunque deformità del piede perché, inizialmente, sono semplicemente un atteggiamento di difesa. Molto fastidiose, rendono più intollerabili le altre patologie.
Tutte le malattie artro-reumatiche deformano il piede fino a volte a renderlo incompatibile con un buon appoggio in assenza di dolore.
Le alterazioni della volta plantare, piede piatto o cavo, richiedono indagini e considerazioni molto più complesse che non possono essere generalizzate.
Consigli e regole
- Tacchi sì, ma con buonsenso.
- Se calzate tacchi alti, attente a non cadere: le conseguenze sulle caviglie potrebbero essere catastrofiche, causare gravissime lesioni legamentose, e importanti fratture.
- Cercate sempre di acquistare scarpe nuove nel pomeriggio, dopo aver camminato per un po’: quando sono caldi, i piedi tendono a gonfiarsi.
- Le scarpe non devono essere più lunghe del piede oltre la mezza misura.
- Al momento dell’acquisto in negozio, non limitatevi ad indossare le scarpe nuove ma fate qualche passo, camminateci un po’: le buone scarpe sono confortevoli fin dal primo momento e il tempo non le modellerà di certo.
- Non usate regolarmente scarpe col tacco alto: possono causare danni al piede e problemi alla schiena.
- Cambiate spesso le scarpe: usare tutti i giorni lo stesso paio favorisce a volte il consolidamento di situazioni pericolosamente errate.
- Fate riparare regolarmente i tacchi e le suole: gli angoli smussati danneggiano la schiena e la postura degli arti inferiori.
Claudia Treves
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