Con Gian Marco Centinaio inizia la battaglia a Bruxelles
“Con la nomina di Gian Marco Centinaio a Ministro delle Politiche Agricole proprio nel giorno in cui l’Unione Europea ha presentato la riforma della politica agricola, inizia una dura battaglia per difendere il primato dell’agricoltura italiana in Europa per valore aggiunto, qualità, sicurezza alimentare ed ambientale”.
È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che si congratula con il neo ministro e con l’intero Esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte e assicura “piena collaborazione nella difesa e valorizzazione del Made in Italy agroalimentare, oggi minacciato dalla visione omologante del cibo rappresentata in Europa dai paesi del Nord”.
Sovranità alimentare, etichettatura di origine obbligatoria di cibi e bevande, un nuovo approccio nei trattati di libero scambio con i Paesi terzi e il ripensamento delle scelte fatte sui voucher la cui cancellazione ha creato tanti disagi al settore, sono da sempre al centro dell’azione di Coldiretti e ora trovano riscontro anche nel contratto di Governo.
Il primo impegno è la difesa dell’Italia nel negoziato avviato con la proposta di riforma della Politica Agricola (Pac) presentata dal Commissario Europeo Phil Hogan, a pagare il conto della Brexit non può essere l’agricoltura che è la chiave per vincere le nuove sfide che l’Unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici, all’immigrazione, alla sicurezza.
Secondo alcune analisi sui dati della Commissione potrebbero far perdere all’Italia circa 2,7 miliardi a prezzi correnti rispetto all’attuale periodo di programmazione.
L’ ipotesi di riduzione dei fondi è stata giustamente bocciata dal Parlamento Europeo oltre che dagli stessi cittadini dell’Unione che per il 90% sostengono la politica agricola a livello comunitario per il ruolo determinante per l’ambiente, il territorio e la salute secondo la Consultazione pubblica promossa dalla stessa Commissione europea.
Ma soprattutto preoccupa l’impatto negativo di questa riduzione di bilancio sui redditi degli agricoltori impegnati a garantire i migliori standard di qualità, sanitari ed ambientali.
Occorre mantenere il budget al livello attuale in prezzi costanti e garantire una più equa distribuzione delle risorse tra gli Stati superando gli squilibri che hanno caratterizzato il passato.
Solo in questo modo si potranno cogliere gli elementi positivi pur presenti nella proposta di Riforma che vanno dal maggiore sostegno ai giovani agricoltori all’importanza della sostenibilità, dall’attenzione al concetto di vero agricoltore fino al maggior peso del lavoro, anche familiare, e dei criteri socioeconomici per la ridistribuzione interna dei pagamenti diretti.
Salvarico Malleone
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