Un italiano su tre non si sente sicuro e non esce di sera
Ancora una volta ci pensa l’Istat a presentare la realtà che si vive in Italia, quella che ogni cittadino sente e avverte sulla propria pelle, lontano dai proclami politici e dai salotti televisivi.
Il periodo preso in esame è il biennio 2015-2016, mesi in cui al governo sedeva Paolo Gentiloni e tutta la comitiva piddina e la sinistra guidava il Paese dal 28 aprile 2013, ma si potrebbe considerare anche il disastro procurato da Mario Monti a partire dal 16 novembre 2011.
Se un italiano su tre avverte la paura oltre le mura domestiche probabilmente è perché le nostre strade sono zeppe di figuri loschi e ingestibili che riempiono le pagine delle cronache nere.
Siccome l’Italia ha il serbatoio pieno di criminali non vi è alcun bisogno di importarne degli altri.
I dati ufficiali forniti dal ministero dell’Interno evidenziano che nel 2014 sono sbarcati 170.100 migrantes, nel 2015 un leggero calo con 153.842 e nel 2016 si è toccato il picco con 181.436, sono diminuiti sensibilmente nel 2017 fermandosi a 119.369.
Nel quadriennio 2014-2017 nei nostri porti sono sbarcati 624.747.
Il pd accortosi che gli italiani avevano raggiunto il culmine della sopportazione si sono precipitati a bloccare le navi degli pseudo volontari e dal 1° gennaio 2018 al 22 giugno sono sbarcati 16.316 ragazzotti nullafacenti.
Di questi ben 2.946 provengono dalla Tunisia, che è il Paese più rappresentativo, seguito dall’Eritrea con 2.507.
I giovanotti tunisini da cosa scappano? Dalla guerra, dalla miseria dalle patrie dimore?
L’indagine sulla “Sicurezza dei cittadini” fornisce un quadro articolato di indicatori sulla preoccupazione di subire reati e delle relative conseguenze e sul livello di degrado socio-ambientale della zona in cui si vive.
Nel 2015-2016 si stima che il 27,6% dei cittadini si ritiene poco o per niente sicuro uscendo da solo di sera, per il 38,2% la paura della criminalità influenza molto o abbastanza le proprie abitudini.
Rispetto alle precedenti rilevazioni la percezione di insicurezza risulta stabile mentre si riduce l’influenza della criminalità sulle abitudini di vita (dal 48,5% al 38,2%).
Il senso di insicurezza delle donne è decisamente maggiore di quello degli uomini: il 36,6% non esce di sera per paura (a fronte dell’8,5% degli uomini), il 35,3% quando esce da sola di sera non si sente sicura (il 19,3% degli uomini).
Gli anziani hanno un profilo di insicurezza simile.
A fronte di tali preoccupazioni, la quota di persone che ha sperimentato la paura concreta di essere sul punto di subire un reato nei tre mesi precedenti l’intervista è pari al 6,4% (7,2% donne e 5,6% uomini)
Tra il 2008-2009 e il 2015-2016, si stima un miglioramento generalizzato nelle preoccupazioni: il 41,9% dei cittadini è preoccupato di subire uno scippo o un borseggio (-6,3 punti percentuali dal 2008-2009), il 40,5% un’aggressione o una rapina (-7,1 punti percentuali ), il 37% il furto dell’auto (-6,7) e il 28,7% (-14) teme per sé o i propri familiari di subire una violenza sessuale.
Il 60,2% dei cittadini è (molto o abbastanza) preoccupato dei furti nell’abitazione (unico dato stabile).
Nonostante il miglioramento, il 33,9% dei cittadini ritiene di vivere in una zona a rischio di criminalità (molto o abbastanza), dato decisamente in aumento rispetto alla rilevazione precedente (+11,9 punti percentuali).
Anselmo Faidit
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