La macellazione inconsapevole è un problema di fantasia?
L’Unione Europea nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Lisbona 13 dicembre 2007) dichiara gli animali come esseri senzienti dotati della capacità di sensazioni o esperienze e l’EFSA (European Food Safety Authority) il 24 aprile 2017 diffonde il documento Animal consciousness, che si conclude affermando che “different manifestations of consciousness can be observed in animals” specificando che “further refinemmatent is still needed to characterize their level and content in each species”.
Sulla consapevolezza degli animali, nella UE si è sviluppato un corpus legislativo di direttive e regolamenti dedicato alla protezione degli animali allevati e per quelli da macello si sta ora discutendo il non facile problema di una loro consapevolezza nella fase del trasporto e soprattutto dell’uccisione.
Su quest’ultima linea si sta discutendo, studiando e proponendo sistemi di una macellazione inconsapevole, un problema etico completamente nuovo, poco noto ai più e che quando lo sarà non mancherà di essere anche deformato e anche strumentalizzato.
Nella discussione sulla consapevolezza degli animali, il 20 novembre 2017 il Comitato Bioetico per la Veterinaria (CBV) ha elaborato un documento sulla macellazione inconsapevole proponendo alcuni accorgimenti e tra questi l’uso di mattatoi mobili che dovrebbero operare nell’allevamento, inoltre preconizzando la possibilità di procurare negli animali una inconsapevolezza tramite farmaci che siano rapidissimamente metabolizzati e i cui inevitabili residui non siano nocivi per l’essere umano.
A giudizio del CBV la macellazione inconsapevole potrebbe costituire un risultato eticamente rilevante, facendo anche intendere che i consumatori potrebbero essere disposti mangiare “carni di animali inconsapevoli” anche se contengono residui dei farmaci usati pre-macellazione per eliminare agli animali ogni genere di sofferenza e soprattutto quella di una morte imminente.
Ma sarà vero?
Una macellazione in allevamento con un mattatoio mobile come cambia la situazione?
A parte le complicazioni connesse alla struttura mobile e suoi spostamenti e condizioni d’esercizio presso gli allevamenti, si elimina lo stress del trasporto, ma resta sempre il cambiamento d’ambiente di ani-mali che escono dalla stalla o recinto dove sono vissuti.
Una soluzione che sembra aver dimenticato le condizioni nelle quali si trovavano gli animali macellati in stalla o nella casa colonica e che per il maiale davano origine al rito della maialatura invernale!
Problematica è la proposta di usare farmaci da usare negli animali prima della macellazione per renderli inconsapevoli di quello che sta per avvenire usando farmaci che inevitabilmente sarebbero presenti nelle carni, considerando l’imperante opinione pubblica che richiede alimenti e soprattutto carni con “residui zero” e senza farmaci di ogni tipo.
Soprattutto un terzo interrogativo si pone: gli animali hanno consapevolezza della morte?
Consapevolezza è un’autocoscienza che descrive la capacità di avere sensazioni o esperienze che riguardano il presente con-frontato con un passato.
Negli animali anche in quanto esseri senzienti hanno coscienza di un futuro come l’uomo, che proprio su questa dimensione progetta cambiamenti, ha costruito le religioni e soprattutto ha coscienza di una sua futura scomparsa e cioè di una sua morte, costruendo una serie di ritualizzazioni?
Certamente la risposta a questi interrogativi è negativa, come dimostra il fatto che solo la nostra specie progetta un suo futuro e ha paura di una sua scomparsa con una morte che ritualizza nei modi più diversi.
Per questi motivi, nell’animale che con il ricordo del passato vive nel presente, non si deve considerare sia presente la consapevolezza di una morte futura e tanto meno imminente, ma solo delle condizioni in cui vive o che riguardano il cambiamento di ambiente al quale l’animale è abituato e quando è posto di fronte a condizioni per lui completamente nuove, come quelle del trasporto e di un mattatoio.
Macellazione inconsapevole: problema etico o soltanto ai limiti, anzi oltre i limiti di un’etica più immaginata che reale?
Molto probabilmente quest’ultima è la migliore risposta.
Arnaud Daniels
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