Marquez si agiudica anche il MotoGp di Germania
Al giro di boa nulla di nuovo, su nove gare Marquez è salito 6 volte sul primo gradino e a Montmelò in Catalogna sul secondo per un totale di 165 punti, sul Mugello e in Argentina è andato in bianco.
È vero che la speranza non dovrebbe mai essere ammainata però si rischia di rimanere col fegato rovinato.
Sulla sua scia, piuttosto lunga, troviamo Valentino a 119 punti, ossia 46 in meno che potrebbe divenire per quanti credono nel fato, nei numeri, o nella cabala un segnale monitore.
La realtà, invece, suggerisce che quest’anno, a meno di scombussolamenti, il cabroncito ha già opzionato il quinto titolo in MotoGp sopratutto perché non vi sono avversari che possono impensierirlo seriamente visto che dopo Vinales, a 108 punti, tutti gli altri hanno fatto poco più del 50% dei suoi punti.
Dovizioso e Zarco stazionano a 88 punti, Lorenzo 85 e Petrucci 84.
Ed è per l’appunto Jorge Lorenzo colui che ha deluso le aspettative dopo le vittorie di Scarperia e Montmelò.
Al Sachsenring non vi è stata storia, si è trattato di ordinaria amministrazione, Marc ha lasciato qualche applauso alla concorrenza per metà gara poi ha indossato i panni del protagonista e si è tornati al consueto copione sino all’ultimo giro e alla bandiera a scacchi.
Vittoria da ragioniere con pochi brividi, una testimonianza della maturità raggiunta dal 25enne di Cervera il quale dopo aver soppesato la concorrenza decide ed impone le sue strategie.
Magari lascia intravedere barlumi di apprensione durante le prove ma quando si tratta di incamerare punti e non tempi riesce a mettere tutti in riga.
In Germania oramai Marquez gioca in casa visto che ha eguagliato il record di Giacomo Agostini con nove vittorie consecutive e vista la giovane età non è difficile che questo record possa essere superato con facilità.
Che la classe del Dottore sia cristallina non si doveva attendere il Gran Premio di Germania per saperlo, ma che a 39 anni suonati il giovanotto di Tavullia salga in sella con la stessa grinta ed entusiasmo del primo giorno lo si registra su ogni circuito.
Sull’asfalto del Sachsenring Rossi tatticamente è stato di una spanna superiore agli altri, ha colto l’attimo giusto per sferrare l’attacco e conservare la posizione sino al traguardo.
Purtroppo quando davanti ti trovi un m,uro invalicabile sai bene che il secondo posto equivale ad una vittoria potendo contare su una Yamaha che in gara diventa talmente competitiva che senza l’ingombrante presenza di Marquez sarebbe da podio alto.
Chi esce dal Gran Premio tedesco con gomme sgonfie è ancora la Ducati.
Ci si era illusi per la fuga iniziale durata sino a metà gara di Lorenzo, retrocesso per un paio di svarioni e per la gomma anteriore morbida, per un relativo exploit di Petrucci, si è trattato di illusione.
Le Rosse si sono perse nella nebbia, con Dovizioso scivolato al settimo posto e a quasi 8 secondi di distacco, come premio di consolazione vi è il quinto posto di Bautista, ma si tratta di briciole.
Ora il calendario si concede qualche settimana di pausa, si riprenderà il 5 agosto a Brno per il Gran Premio della Repubblica Ceka, 10a gara.
Chissà che vi sia qualche novità!
Bruno Galante
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