La Diciotti, la tubercolosi, gli odori, il business, l’Europa
Il procuratore di Agrigento sale a bordo della nave bloccata nel porto di Catania con a bordo i 177 migranti, per eseguire un’ispezione.
Non interloquisco sull’opportunità o meno di tale azione e tantomeno sulla legittimità delle decisioni del ministro, giammai, ma spero che l’operato del magistrato non sia stato suggestionato dal fantomatico e fantasmagorico reato di “sequestro di persona plurimo di Stato” partorito dallo “scrittore della malavita” (no, non sto diffamando Saviano, giammai!
La mia è solo un’innocente constatazione dettata dal notevole gradimento che la fiction Gomorra riscuote in ambienti malavitosi, mi pare chiaro).
Al termine dell’operazione, il solerte procuratore rilascia ai cronisti uno struggente resoconto, che finisce su tutti i giornali: “Una realtà devastante, a cominciare dai cattivi odori che ti restano addosso.
Mi ha accompagnato un appuntato che non era mai stato a contatto con questa realtà.
Sconvolto. ‘Dottore dal vivo cambia tutto, non è come si legge sui giornali…’. Ha ragione”.
Eh, caro Procuratore, se lei e il suo appuntato (che evidentemente passa troppo tempo nei tribunali e poco alla territoriale) aveste accompagnato le forze dell’ordine nelle perquisizioni e negli arresti eseguiti quotidianamente all’interno di campi nomadi, tendopoli e baracche, dove frotte di clandestini trovano rifugio addossati gli uni sugli altri, in assenza di alcuna noma igienica, quel “cattivo odore” che tanto l’ha turbata, lo conoscerebbe già.
Perché sappia che tale sarà il destino della quasi totalità di quelle 177 persone quando e se sbarcheranno nella terraferma.
Ah sì, verranno accolti, anzi contesi dalle varie cooperative che lucreranno su di loro (ma il denaro, come si sa, quello non puzza).
Ma nel momento in cui non gli verrà riconosciuto lo status di rifugiato, allora saranno abbandonati in strada come cani randagi.
E a quel punto puzzeranno come prima, peggio di prima, però del loro fetore non interesserà più niente a nessuno.
Vede, procuratore, ogni “sbirro” quella puzza la conosce bene, fa parte del proprio lavoro ma non rimane sconvolto come lei e sa perché?
Perché sono meglio quelli con puzza sotto le ascelle che quelli… con la puzza sotto il naso.
Salvino Paternò Ufficiale CC nella Riserva
Commenti
La Diciotti, la tubercolosi, gli odori, il business, l’Europa — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>