La Ue approva la legge contro le pratiche sleali
Gli agricoltori saranno pagati in tempi certi e ravvicinati e non saranno più vessati da vendite sottocosto e altre pratiche sleali e inoltre saranno garantiti da un contratto in forma scritta.
La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha infatti approvato a larghissima maggioranza la nuova legge contro le pratiche sleali presentata il 10 luglio scorso a Strasburgo dal vice presidente della Commissione Paolo De Castro.
La nuova normativa deve ora passare al vaglio definitivo della Commissione e del Consiglio Ue.
Tutti gli agricoltori singoli e in forma associata potranno avvalersi della nuova legge.
Si potrà dunque, in questa maniera, mettere fine ai ritardi di pagamento che spesso mettono in ginocchio le aziende.
Con le nuove regole i prodotti agricoli e alimentari deperibili dovranno essere pagati ai produttori entro 30 giorni a partire dall’ultimo giorno del mese in cui è stata consegnata la fattura o il giorno di consegna.
Per i prodotti non deperibili i tempi si allungano a 60 giorni.
Vietata anche la cancellazione unilaterale di un ordine di prodotti deperibili a meno di 60 giorni dalla data della consegna stabilita.
Rientrano nelle pratiche sleali inoltre le vendite sottocosto nel caso in cui non siano state concordate.
Le organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori potranno presentare, per conto del produttore, una denuncia all’Autorità di contrasto ed essere coinvolte nel procedimento.
Gli stessi vincoli saranno estesi inoltre agli acquirenti al di fuori della Ue per evitare che gli operatori che acquistano prodotti sul mercato comunitario possano eludere le disposizioni della direttiva semplicemente trasferendo il loro luogo di stabilimento al di fuori dell’Unione europea, pena sanzioni.
Un’altra importante novità inserita nel testo è il divieto su tutto il territorio della Ue di utilizzare sistemi di etichettatura nutrizionale fuorvianti, come nel caso del semaforo adottato in Gran Bretagna, che finisce per escludere nella dieta alimenti sani e naturali come l’olio di oliva che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.
Un passo in avanti positivo contro sistemi troppo semplificati che cercano di condizionare in modo ingannevole la scelta del consumatore mettendo in pericolo la salute dei cittadini ma anche il sistema produttivo di qualità del Made in Italy.
Un cambio di passo finalizzato a tutelare da un lato i redditi dei produttori, rafforzati dai vincoli di legge e dal supporto riconosciuto alla loro associazione di rappresentanza, dall’altro i consumatori che potranno avere maggiori garanzia su quello che portano sulle loro tavole.
Una legge dunque con l’obiettivo dichiarato di migliorare in funzionamento della catena alimentare dalla terra alla tavola.
Una linea che in Commissione Agricoltura è stata condivisa dalla maggioranza dei partner comunitari.
Anselmo Faidit
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