La Toscana crede e investe nel turismo con risultati premianti
La Toscana crede nel turismo, investe e promuove nel settore. Gran parte delle miniere turistiche nazionali rimangono ancora sotto una densa coltre di polvere mentre quelle poche regioni che lo incentivano raccolgono sostanziosi profitti.
Ed è il caso di Firenze & co che prosegue nella sua marcia trionfale con numeri e crescita ammirevoli.
Si è chiusa sabato 10 novembre la due giorni di Buy Tuscany alla Stazione Leopolda, manifestazione giunta alla 10a edizione, ove si sono tenuti 4.000 incontri d’affare che tradotto in concretezza significano contratti quasi certi per un fatturato, stimato, per la stagione 2019, di qualcosa come 39 milioni di euro.
Ovvero, +95% in confronto alla passata edizione 2017 che fece registrare 20 milioni di fatturato.
Come spesso succede i maggiori estimatori della nostra Penisola sono canadesi, statunitensi, e centro-nord europei.
Che la manifestazione sia stata gradita ai partecipanti lo testimonia il tasso altissimo di gradimento, il 91,5%, e la possibilità che alle parole e ai contatti seguano i business, l’81%.
Ma gli affari non si chiudono esclusivamente al di là delle Alpi tant’è che gli organizzatori di Buy Tuscany la prima giornata l’hanno dedicata agli acquirenti nazionali che quasi all’unanimità hanno espresso parere positivo sia come gradimento che come concretizzazione dei contatti.
Visto gli ottimi segnali pervenuti dalla prima giornata per l’edizione 2019 si punterà maggiormente sul turismo interno.
Vi hanno partecipato operatori toscani dell’agriturismo, del turismo wine&food, del benessere, del turismo natura, del wedding, e sopratutto hotel e strutture ricettive a 4* e 5*.
Ad organizzare l’evento ci hanno pensato la Regione Toscana in collaborazione con Toscana Promozione Turistica, Marta Javarone ha coordinato la due giorni.
“È un buon momento per il turismo nazionale ma sopratutto regionale, ma non bisogna trascurare il particolare che a volte in questo comparto è sufficiente un episodio per compromettere mesi di lavoro, vedi attentati e robe similari.Noi di Toscana Promozione abbiamo creato un gruppo che ci segue e ci muoviamo in sintonia. La nostra regione è una punta di diamante per quel che concerne l’arte, la storia, la cultura, con presenze consolidate ed un trend in crescita. Ora stiamo puntando sul progetto “avventura” ed i risultati conseguiti sono parecchio premianti”.
L’Osservatorio del Turismo Outdoor stima una crescita del settore dell’1,3 %, con Toscana, Veneto e Puglia le regioni che presentano un’offerta maggiore.
“Altro traguardo da raggiungere è quello di diluire l’offerta su dodici mesi, il clima è mutato negli ultimi decenni e consente una più vantaggiosa possibilità di scelta. Bisogna insistere a puntare sulla qualità e sul lusso, ciò non significa escludere taluni ambienti ma vuol dire attirare maggiormente il turista che crea e distribuisce benessere a vantaggio della collettività”.
Uno dei più evidenti difetti di noi italiani è quello di non comprendere appieno che bisogna fare squadra.
“Se abbiamo centrato taluni obiettivi è perché abbiamo costituito un gruppo ben amalgamato e costruttivo di operatori pubblici e privati. Poi, magari, succede che qualche granellino rischia di rallentare il programma generale Se un turista rimane in coda per tre, quattro ore perché deve entrare in una galleria o in un museo, significa che quel tempo lo ha tolto allo shopping o a conoscere il territorio. In alcuni ambienti la metodologia informatica stenta ad essere assimilata e ciò penalizza il cliente ed una vasta area geografica”.
Si fa fatica ancora a comprendere che la cultura e il turismo sono enormi potenziali di ricchezza diffusa
“Bisogna trasmettere il senso della cultura sin dalla tenera età, bisogna aprire i musei ai bambini e all’interno allestire delle sale comprensibili a loro. Vi sono delle opere d’arte che non stuzzicano l’interesse dei giovanissimi come pure ve ne sono delle altre per loro piacevolissime”.
Archiviata la decina edizione si sono aperti i cantieri per l’undicesima Buy Tuscany del 2019.
“La volontà e l’impegno sono sempre quelli di fare meglio di ieri e di oggi. Stiamo lavorando su alcuni progetti stimolanti che dovrebbero gratificare noi e gli operatori toscani. Siamo ottimisti e fiduciosi”.
Per anni il Bel Paese è stato il più visitato al mondo, poi è cominciato il declino con una classe politica che ha voluto privilegiare settori che puntualmente sono entrati in crisi ed hanno procurato disoccupazione e malessere. Oggi siamo il quinto paese turistico al mopndo dopo Cina, Spagna, Usa e Francia che nel 2017 ha conteggiato 83,7 milioni di turisti di cui oltre 14 milioni nella sola Parigi.
In Italia nello stesso periodo abbiamo avuto 48,6 milioni di turisti mentre Roma con quell’immenso patrimonio storico, artistico e culturale ne ha fatti registrare appena 9,5 milioni classificandosi al 13° posto nella graduatoria mondiale delle città più visitate.
In Spagna nel 2017 vi sono stati 65 milioni di turisti ed è stato calcolato che ognuno di loro ha consumato pressapoco 1.000 euro. Una bella cifra no?
Per nostra fortuna vi sono ancora enti pubblici e aziende private che credono e investono su questo settore che a volte dalla classe politica è trattato alla stregua di una cenerentola di periferia.
bruno galante
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