La Francia ancora nel mirino degli assassini musulmani
Si chiama Cherif Chekatt l’estremista musulmano che martedì sera 11 dicembre ha seminato il terrore nel centro di Strasburgo.
Sinora si contano 3 morti e 9 feriti (6 gravi, tra cui il giornalista trentino Antonio Megalizzi centrato con un proiettile alla testa).
L’assassino islamico è nato il 4 febbraio 1989 a Strasburgo in una famiglia di origine algerina, ha lasciato la scuola a 16 anni, senz’arte né parte si aggrega alle giovani bande di delinquenti delle banlieu ed in poco tempo colleziona 27 condanne per reati commessi oltre che in Francia anche in Germania e Svizzera.
Ufficialmente disoccupato dal 2011 ha viaggiato di continuo con l’intento di delinquere prediligendo il furto con scasso. A 29 anni ne ha trascorso poco più di 4 dietro le sbarre.
Nel 2013 entra nelle celle di Mulhouse e gli amministratori penitenziari lo bollano come “radicalizzato”.
Il suo avvocato lo descrive come un ragazzo calmo e riflessivo che si rifiuta di consumare carne di maiale e alcolici.
A gennaio 2016 per dei furti commessi nei pressi di Costanza, la polizia svizzera lo acciuffa e lo sbatte in gattabuia sino febbraio 2017 quando lo impacchettano e lo spediscono in Francia.
Oramai in gran parte delle prigioni europee diventano luoghi e scuole per una radicalizzazione estrema religiosa i cui capi possono contare su questi giovanotti disperati e senza futuro che non hanno nulla da perdere.
A gennaio 2016 viene schedato nella FSPRT come potenziale terrorista, a maggio sale un altro gradino ed entra nel gruppo S tra quelli soggetti a monitoraggio continuo sugli spostamenti che compie. Fonti ufficiali sostengono che Cherif Chekatt ed il suo entourage sono stati monitorati ma che non sono emersi particolari segnali di allarme.
Ora è in corso una massiccia operazione di caccia all’uomo che coinvolge oltre 400 agenti sotto la guida della sezione antiterrorismo della procura di Parigi con l’accusa di “omicidi, tentati omicidi, in relazione ad azione terroristica e associazione a delinquere terroristica criminale”.
La foto dell’assassino è stata pubblicata dal quotidiano francese Est Repubblicain confermata da una fonte di polizia.
Poche ore prima di compiere l’attacco, il sospettato era sfuggito a un tentativo di fermo.
Le forze dell’ordine durante la mattina avevano cercato di catturarlo in relazione a una rapina con tentato omicidio, legato a estorsione e contraffazione.
Altre quattro persone sono state prelevate a Eckbolsheim, a est di Strasburgo ma lui non è stato trovato.
Nella sua abitazione, durante le perquisizioni, sarebbero stati trovati almeno una granata, un’arma da fuoco e dei coltelli.
E in molti Oltralpe sono concordi nel dire che quel mancato arresto di ieri mattina lo abbia indotto a passare all’attacco, la stessa sera, nella strage prenatalizia che sconvolge la Francia e l’Europa.
Chi lo ha visto durante la sua folle spedizione di morte per le strade del centro, descrive un fisico prestante, circa 1 metro e 80 di altezza, con i capelli neri.
Lo sciacallo assassino mentre sparava sulla folla inerme assiepata tra le bancarelle del mercatino di Natale di Strasburgo urlava a squarciagola “allah u akbar”
Chérif Chekatt era coperto da un mantello scuro. Pare che stasera abbia anche aperto il fuoco contro dei militari di Sentinelle, rimanendo ferito ad una mano nello scontro a fuoco.
Colpito a sua volta, secondo l’Obs, anche un militare coinvolto nella sparatoria.
Soggetti pericolosi assassini come il tunisino si calcola che in Francia ve ne siamo altri 20mila un quinto dei quali sotto controllo continuo poiché ritenuti pronti ad agire.
Di fatto l’impunità, le pene ridotte, i cori di buonisti che si levano un po’ ovunque in Europa incoraggiano questi delinquenti che disprezzano la propria e l’altrui vita.
L’aver consentito l’ingresso indiscriminato a migliaia di giovanotti senza conoscere provenienza e identità ha facilitato la radicalizzazione e il consolidarsi della presenza eversiva musulmana in Europa.
Il mercato di Natale in una città simbolo della cristianità, ma anche politico per la presenza del Parlamento Ue era già stato oggetto di un fallito attacco di al-Qaeda nel dicembre 2000.
Strasburgo del resto è diventata una roccaforte dell’islam francese e fin dagli anni ’90, ai tempi del terrorismo algerino del Gruppo Islamico Armato (GIA) ha dato un ampio contribuito alle diverse sigle che si riconoscono nella causa jihadista.
Non si può escludere che l’attacco di Strasburgo preluda a una nuova offensiva terroristica in tutta Europa con l’approssimarsi delle festività natalizie.
Anselmo Faidit
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