Anche la Francia, a Calais, avrà il muro contro i migranti
All’insegna di liberté, égalité, fraternité, anche i francesi si sono costruiti il loro muro.
Non c’è pace per Emmanuel Macron da qualche mese in qua tra banlieu polveriere, gilets jaunes mine vaganti, ora anche il muro per respingere l’assalto dei migrantes che vogliono attraversare il tunnel della Manica per raggiungere la Gran Bretagna.
Per fortuna non si sono registrati gli episodi dell’agosto 2015 allorquando a centinaia assaltarono l’eurotunnel di Calais e si ebbero violenti scontri con la polizia francese che respinse in massa i clandestini accampati nella gigantesca tendopoli, la ben nota Jungla.
Erano ammassati come sardine con l’obiettivo di realizzare il sogno della vita.
Gran parte provenivano dalle ex colonie inglesi: afgani, pakistani, bengalesi, ma anche qualche africano alla ricerca della gloria e della ricchezza europea.
A novembre prossimo, il giorno 9, ricorre il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino e si ipotizzava che da allora nessun altro muro sarebbe stato alzato sul pianeta, invece oramai si alzano un po’ ovunque.
Nella stazione di servizio carburante della Total in queste ore è stato innalzato un muro di tre metri lungo tutto il perimetro del distributore con l’intento di bloccare o ridimensionare il flusso di migranti che sperano di oltrepassare la Manica e raggiungere il Regno Unito.
Calais è uno dei punti caldi della rotta migratoria tra la Francia e l’Inghilterra.
La stazione Total si trova ai piedi della circonvallazione costiera, nella zona Marcel-Doret, ed i lavori sono cominciati una settimana fa.
Ecco cosa ha dichiarato Fabien Sudry che ha ottenuto dal gruppo Total l’autorizzazione ad innalzare il muro anti-intrusione di tre metri.
“La situazione era parecchio preoccupante in questa stazione. Questo posto ha un effetto polarizzante per chi vuole attraversare il tunnel. Le organizzazioni dei trafficanti vogliono approfittare di questa stazione nei pressi del porto per tentare di far infiltrare sui camion quei ragazzi che vogliono partire. La polizia ne è conoscenza, diverse pattuglie controllano e vigilano ma non possono essere sempre presenti in ogni posto, hanno hanno altri compiti da svolgere”.
“Il nostro obiettivo è che il muro serva da deterrente e scoraggi quanta più gente è possibile”.
Qualora i risultati fossero incoraggianti è facile ipotizzare che tale iniziativa si svilupperà altrove e non solo nelle aree di servizio.
Ma oltre al muro sono in corso altri lavori nella zona.
Si sta potenziando l’impianto di illuminazione stradale della A16 e della tangenziale del porto.
Lavori che hanno richiesto un certo ritardo ma che saranno ultimati entro la metà di febbraio.
Il potenziamento degli impianti di illuminazione oltre a rallentare le intrusioni notturne sui mezzi pesanti servirà a proteggere gli stessi migranti che al buio corrono un rischio maggiore.
Difatti nel 2018 e nel 2017 si sono registrate 4 morti sulle autostrade a differenza del 2015 che sono state 18 mentre nel 2016 sono state14.
Arnaud Daniels
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