Segnali di cauto ottimismo dalla moda e dal Made in Italy
È tempo di consuntivi per la moda dopo le manifestazioni di gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze.
Le cassandre sono state messe a tacere in un angolo, quanti prevedevano un tonfo per le presenze di compratori e visitatori sono stati zittiti quantomeno in parte.
Vero è che la ripresa ancora non ha inserito il turbo però si viaggia a velocità di crociera e tutto sommato non si sono versate lacrime e sangue.
Il Made in Italy regge e oltre le Alpi vi sono segnali incoraggianti di ripresa sotto parecchi punti di vista, a Firenze si sono presentati in molti e non come turisti ma come acquirenti nonostante qualche mercato zoppica leggermente.
Quei piagnoni che puntavano sul Brexit si sono eclissati visto che gli inglesi sono accorsi numerosi a Pitti Uomo, Pitti Bimbo e Pitti Filati.
Il merito va distribuito tra il coraggio, l’impegno e la creatività degli espositori e la caparbietà, gli sforzi e la fiducia degli organizzatori i quali sono riusciti a fare squadra, alzare un muro e bloccare una crisi che appare sempre più distante.
È il sistema migliore per crescere e dare una pedata ai dati sconfortanti di ieri.
La nota più confortante giunge proprio dall’Italia che alla manifestazione dei Filati ha confermato i dati della passata edizione, a differenza di quanto è avvenuto nel Bimbo e nell’Uomo.
Compratori sono giunti nella capitale della Cultura da ogni angolo del pianeta, numerose le iniziative in città e ottima collaborazione con le scuole del settore i cui studenti hanno potuto osservare dal di dentro un mondo che il più delle volte lo guardano in tv o sui rotocalchi.
Sono stati numerosi i ragazzi che si sono notati per la loro esuberanza giovanile nei corridoi e negli stand, è un ottimo segnale per un domani fiducioso.
A Pitti Filati le indicazione più liete le hanno evidenziato Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Svizzera, Russia, Spagna, Olanda e Turchia, leggermente negative quelle del Giappone e della Germania.
Mentre a Pitti Bimbo l’escalation della Spagna prosegue a gonfie vele con 217 buyer e precede di un soffio al Russia, 216, segue poi il Regno Unito, 173, la Germania, 135, la Turchia, 103, l’Ucraina, 92, la Grecia, 83, la Francia, 79, Olanda, 75, Cina, 70, Belgio,62, Giappone, 49, Stati Uniti, 40.
Per l’Italia, come è avvenuto a Pitti Uomo, il segnale è -9% di affluenza.
Importante la collaborazione durante la tre giorni del Bimbo con i più importanti musei fiorentini (Palazzo Strozzi, Museo Marino Marini, Galleria degli Uffizi, Museo della Moda e del Costume, Fondazione Scienza e Tecnica, Museo degli Innocenti) grande entusiasmo e partecipazione dei bambini e dei genitori i quali hanno fatto registrare il tutto esaurito e con commenti positivi.
È un segnale importante che suggerisce la strada da seguire in futuro.
Con un cauto ottimismo è lecito pensare che alle manifestazioni estive i numeri saranno ancora più favorevoli.
Bruno Galante
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