Gli italiani non riescono a fare squadra a Fruit Logistica 2019
Con un incremento del numero di visitatori ed espositori, maggiori innovazioni e una crescente internazionalizzazione, Fruit Logistica 2019 sottolinea il ruolo di piattaforma business leader a livello mondiale nel settore del commercio frutticolo.
“La nostra mission è offrire agli espositori e operatori di settore le migliori opportunità commerciali. Sono felice che Fruit Logistica abbia soddisfatto le notevoli aspettative: ben il 90 percento degli espositori e il 98 percento degli operatori di settore in visita hanno valutato positivamente la loro presenza in fiera”, dichiara Madlen Miserius, Senior Product Manager Fruit Logistica.
Dal 6 all’8 febbraio oltre 78.000 operatori di settore provenienti da 135 paesi hanno incontrato i 3.200 espositori di 90 Stati.
Molti gli affari di mercato conclusi.
La manifestazione di Berlino ha ottenuto ottimi voti dagli espositori come dagli operatori di settore in visita, che hanno beneficiato di eccellenti contatti con dettaglianti e grossisti, produttori ortofrutticoli, importatori ed esportatori.
Quasi un espositore su due ha concluso affari già nel corso della fiera. Il 90 percento degli espositori si dichiara soddisfatto dei risultati ottenuti con la partecipazione all’evento.
Tra i principali obiettivi degli operatori di settore in visita, la ricerca di nuovi contatti, fornitori e informazioni sulle novità.
Tali obiettivi sono stati conseguiti in misura molto significativa. In particolare ha ottenuto il massimo dei voti il ventaglio dell’offerta FRUIT LOGISTICA 2019.
Successivamente alla fiera il 77 percento del pubblico specializzato prevede che i contatti instaurati con gli espositori porteranno alla conclusione di affari concreti. Il 98 percento degli operatori valuta positivamente gli esiti della visita all’iniziatica ortofrutticola berlinese 2019.
Highlight nella giornata di venerdì
Il Fruit Logistica Innovation Award 2019, assegnato il venerdì, ha premiato per le categorie Oro, Argento e Bronzo tre aziende dei comparti Frutta (Oriental Red® – Kiwi a polpa rossa) Macchine (tecnologia di maturazione Softripe®) e Confezionamento (vaschetta per fragole sigillabile, compostabile e riciclabile).
I primi tre classificati votati dal pubblico specializzato rappresentano tre importanti ambiti di questa fiera di settore.
Sempre il venerdì, la manifestazione si è trasformata in una piattaforma di networking per start-up: un nuovo format che ha visto l’incontro di aziende giovani e innovative con realtà di lunga tradizione operanti a tutti i livelli della catena del valore, destando notevole interesse.
Al centro dell’attenzione anche l’esordio del Global Women‘s Network, con partecipanti di ogni continente, che ha sottolineato l’importanza della presenza femminile nel settore della frutta fresca, offrendo l’occasione di condividere esperienze e di discutere degli obiettivi di eventi futuri.
Ecco quanto ha dichiarato Bianca Bonifacio, Internationalization & Exhibitions Manager, CSO Italia “Abbiamo partecipato a FRUIT LOGISTICA sin dalla prima edizione, e da allora abbiamo registrato una crescita costante. Si tratta di un grande, imperdibile appuntamento annuale. La fiera offre ottimi strumenti, tra cui il premio all’innovazione nonché i percorsi di visita ‘Organic et Convenience Route’ che sono uno stimolo per tutti gli operatori settoriali”.
Alessio Orlandi, direttore di Fri-El Green House ha visitato la fiera berlinese traendone spunti e considerazioni, anche alla luce del suo passato come buyer della Gdo.
Di seguito il suo parere: “Fruit Logistica è una vetrina fantastica ma può diventare anche un boomerang se non ‘usata’ nella maniera giusta. Esserci, come espositori o visitatori è importante; altrettanto importante è presentarsi nella maniera giusta. Ho visitato diversi padiglioni e mi sono fatto un’idea”.
La realtà italiana si rispecchia anche in fiera: tanta frammentazione o piccole aggregazioni.
“Se guardiamo padiglioni come quello olandese, belga, argentino o del Brasile, balza subito agli occhi l’unitarietà di nazione. I vari stand sono uniti da un logo uguale per tutti, quasi sempre a soffitto. E, sotto a questo ombrello collettivo e comune, figurano i vari stand aziendali più o meno grandi dove ognuno esprime la propria identità. Ma quando si entra nel padiglione di queste nazioni, si capisce subito dove ci si trova”.
Non così per la realtà italiana, che si frammenta volentieri anche in queste occasioni e sbizzarrisce la propria fantasia con stand a forma di loggiato, o castello, o piccoli loculi o ampie piazze.
“Tornando ai contenuti della fiera abbiamo visitato con profitto i padiglioni delle nuove tecnologie e soluzioni di packaging. I mercati esteri ci chiedono sempre più imballaggi a basso impatto ambientale e noi li stiamo cercando. Allo stesso tempo, occorre attenzione alla differenza fra le parole Riciclato, Riciclabile, Riutilizzabile. Piccole differenze linguistiche, ma molto importanti nei dettagli”.
“Noi, come produttori di pomodori 365 giorni l’anno eravamo particolarmente interessati all’innovazione genetica. Devo dire che noto tante, forse troppe, proposte varietali; si rischia di creare confusione, un po’ come per le pesche. A noi produttori servono una decina di varietà l’anno, che siano in grado di coprire tutto il calendario. Il consumatore vuole certezze e la Gdo pure. Disporre di proposte, fra tutte le sementiere, per centinaia e centinaia di varietà, rischia di disorientare”.
Raimondo Adimaro
Commenti
Gli italiani non riescono a fare squadra a Fruit Logistica 2019 — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>