Anastatus bifasciatus a maggio debellerà la cimice asiatica
Non si è ancora placato il danno procurato nella scorsa estate dalla cimice asiatica ( Halyomorpha halys) a migliaia di ettari di frutteti del Nord Italia allorquando i proprietari erano costretti a fare le ore piccole per eseguire i trattamenti.
Questi vanno eseguiti nelle ore più fredde tra le quattro e le sei del mattino, sotto i 20 gradi centigradi di temperatura, quando l’insetto è meno mobile.
In Romagna i frutticoltori non dormivano e inoltre dovevano sopportore costi aggiuntivi per la difesa sia attiva che passiva.
Le aziende, infatti, erano costrette a difendersi in tutte le maniere lecite, seguendo gli indirizzi del Servizio fitosanitario regionale e, in alcuni casi, montando reti protettive.
Notevoli danni furono arrecati alla drupacee, in particolare ai kiwi di pasta gialla.
Danni consistenti anche nel Veneto, specie nella zona del veronese.
Le colture più colpite furono il pesco ed il pero.
Danni importanti furono causati anche in Friuli-Venezia Giulia alle pesche e nettarine.
La filiera agricola si è attivata e ha raggiunto il primo obiettivo.
La Bioplanet, azienda di Cesena specializzata nella produzione di insetti ed acari utili per la difesa biologica delle colture sopratutto in orticoltura e nel florovivaismo.
Bioplanet ha riprodotto in massa l’insetto antagonista Anastatus bifasciatus, tanto che si potranno realizzare i primi lanci su alcune centinaia di ettari già a partire da maggio.
Stefano Foschi, tra i responsabili tecnici aziendali ha spiegato che “Non era scontato il successo della riproduzione massale, ma ora possiamo affermare senza dubbio che per maggio avremo una elevata disponibilità di insetti”.
In tal modo sarà possibile dare il via a prove applicative in Emilia Romagna ma anche a livello nazionale e internazionale, in collaborazione con Enti di ricerca italiani ed europei.
“Lo scopo è quello di introdurre qualche migliaio di Anastatus ad ettaro tra3000 e 5000 insetti. I lanci sono previsti da metà maggio, con introduzioni frazionate per un paio di mesi, in modo da poter operare in prevenzione, seguendo l’andamento delle ovideposizioni di cimice”.
Va sottolineato che il lancio dell’insetto non ha valenze puramente inoculative, ma è visto come un vero e proprio strumento di lotta diretta alla cimice, introducendo in maniera mirata elevate quantità di individui, in anticipo rispetto a quella che sarebbe una rilevante presenza spontanea di questo antagonista indigeno.
Senza interferire con altri fattori di equilibrio naturale oggetto di studio.
“Anastatus si può inserire come anello importanteper contenere la cimice asiatica nei contesti di lotta integrata attualmente adottati. Preferibilmente i lanci saranno effettuati non al centro dei frutteti, ma ai bordi, in modo da creare dei corridoi di riproduzione dell’insetto utile, esterni alla coltivazione vera e propria”.
“Per una lotta efficace deve esserci una collaborazione a tutti i livelli e per questo abbiamo creduto fin da subito al confronto con gli Enti pubblici, al fine di perseguire una strada comune di ricerca e di coinvolgimento reciproco, sia nella verifica di risultati, sia nella concreta diffusione territoriale di possibili antagonisti della cimice. Non avrebbe senso e non sarebbe sufficiente coinvolgere i soli agricoltori”.
Bioplanet, anche alla luce delle prove che ha già condotto, è certa dell’attività di Anastatus e le prove dei prossimi mesi saranno la verifica sulla potenziale capacità di contenimento di Halyomorfa.
Oltre ai frutteti, in alcuni contesti potrebbe diventare un ottimo rimedio; per esempio anche nelle orticole, specie sotto serra.
“Se le prossime introduzioni confermeranno i risultati sperati Anastatus bifasciatus sarà un mezzo tecnico a tutti gli effetti per contrastare la cimice asiatica”.
Niccolò Rejetti
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