Le assunzioni rispetto al 2017 aumentano del 5,1%
Oltre 431mila occupati in più nel 2018, in gran parte grazie alla crescita dei contratti a tempo indeterminato.
È quanto emerge dai dati dell’osservatorio sul precariato diffusi dall’Inps.
Nei dodici mesi del 2018, il lavoro a tempo indeterminato ha registrato un aumento di 200mila contratti, a fronte di una flessione di 146mila contratti nell’anno precedente.
Dalle rilevazioni diffuse dall’Osservatorio dell’Inps, complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, sono state 7.424.000 in aumento del 5,1% rispetto al 2017.
In crescita risultano i contratti a tempo indeterminato (+7,9%), i contratti a tempo determinato (+4,5%), i contratti di apprendistato (+12,1%), i contratti di lavoro stagionale (+6,4%) e i contratti di lavoro intermittente (+7,9%); i contratti in somministrazione risultano pressoché stabili (+0,5%).
Nel 2018 risultano in contrazione, invece, le conferme dei contratti di apprendistato alla conclusione del periodo formativo (-13,1%): la flessione, secondo l’Inps, si deve alla scadenza del triennio formativo degli apprendisti assunti nel 2015.
Nel mese di gennaio 2019 il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate è stato pari a 15,2 milioni, in diminuzione del 12,3% rispetto allo stesso mese del 2018 (17,3 milioni).
Le richieste di disoccupazione presentate all’Inps, a dicembre scorso, sono state in totale 127.012, segnando una diminuzione dello 0,5% rispetto a dicembre 2017 (127.634 domande), indica l’osservatorio dell’istituto di previdenza.
In particolare, tra vecchie e nuove indennità, sono state presentate 124.734 domande di Naspi e 1.456 di Discoll, 822 di Aspi, mini Aspi, disoccupazione e mobilità.
Guglielmo d’Agulto
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