Sansepolcro onora Leonardo da Vinci con una mostra
Leonardo da Vinci: a cinquecento anni dalla morte (2 maggio 1519) viene celebrato con un ricco calendario di eventi, mostre, spettacoli, occasioni per visitar o rivisitar musei che accolgono le opere del genio di tutti i tempi in tutto il mondo e in Italia, sotto la supervisione e la guida del “Comitato per l’anno di Leonardo da Vinci”, istituito dalla legge 153 dell’ottobre del 2017 e insediatosi nel febbraio 2018.
Oltre ad essere architetto, biologo, artista, botanico, fisico, geologo, ingegnere, meccanico, filosofo, Leonardo esplorò anche approfonditamente il corpo umano che riteneva essere la più perfetta delle macchine che tanto lo affascinavano.
Nel percorso geografico tanti gli eventi, le mostre, gli spettacoli da Torino, a Milano, a Roma, a Prato e al Museo Civico di Sansepolcro, dove dal 14 marzo 2019 fino al 24 febbraio 2020 sarà godibile la mostra evento: “Leonardo da Vinci: Visions, Le sfide tecnologiche del genio”.
Leonardo il genio nel quale passato e futuro trovano il punto di congiunzione nell’essere curiosi, curiosità che muove a ricercar al voler osservare la natura per scoprirne i segreti, per progettar e realizzare macchine- automi che si muovono o che permettono di volare!
Leonardo studia gli uccelli e i pesci chiedendosi perché possono volare, perché possono nuotare: imitare per inventare nell’anelito di sfidare la natura!
Un motivo in più per visitare la mostra a Sansepolcro, rivedere le opere di Piero Della Francesca, riscoprire Luca Pacioli che studiò e avviò la sua formazione a Sansepolcro, città natale, completandola poi a Venezia.
Entrato nell’Ordine francescano nel 1470, probabilmente nel convento di Sansepolcro, Luca Pacioli fu insegnante di matematica a Perugia, Firenze, Venezia, Milano, Pisa, Bologna e Roma e viaggiò molto e nel 1497 accettò l’invito di Ludovico il Moro a lavorare a Milano, dove collaborò con Leonardo da Vinci.
A Sansepolcro si “ricongiungono” geni, che molto hanno e contribuito al progresso dell’umanità tutta.
Promossa dal Comune di Sansepolcro e allestita da Opera Laboratori Fiorentini-Civita Leonardo visions è il risultato di un ampio percorso progettuale ideato dal Museo Galileo di Firenze diretto da Paolo Galluzzi e rappresenta la sintesi di tre mostre: Gli ingegneri del Rinascimento (1995), L’automobile di Leonardo (2004) e La mente di Leonardo (2006) (mostre eventi allestite in varie parti del mondo).
Per il direttore del Museo Galileo: “la mostra invita ad esplorare il modo di pensare di Leonardo e la sua concezione unitaria della conoscenza come sforzo di assimilare, con ardite sintesi teoriche e con geniali esperimenti, le leggi che governano tutte le meravigliose operazioni dell’uomo e della natura”.
Leonardo è l’uomo che sfida che si cimenta con temi di inaudita complessità: il volo, il conferire movimento a oggetti inanimati, il progetto della più grande statua equestre mai realizzata: sogni che fanno parte della storia dell’umanità da tempi remoti prendono forma nei suoi disegni e nelle macchine da lui ideate.
“La città di Sansepolcro sarà uno dei poli culturali di riferimento di questo Cinquecentenario, e ciò non può che renderci orgogliosi – dichiara il sindaco Mauro Cornioli – questo evento rappresenta uno degli appuntamenti di un calendario ricco di iniziative di livello con il coinvolgimento di personalità e realtà associative di altissimo spessore legate alla figura di Leonardo”.
Video di approfondimento e animazioni 3D, realizzati dal Museo Galileo di Firenze, fanno da corredo al percorso espositivo consentendo sia di approfondire i temi affrontati che di comprendere i principi che governano il funzionamento delle macchine esposte.
Il Museo Leonardiano di Vinci e la sua direttrice Roberta Barsanti hanno collaborato ai contenuti della sezione.
“Da questa mostra – commenta l’assessore alla Cultura di Sansepolcro Gabriele Marconcini – emerge l’ostinata tendenza dell’uomo del Rinascimento a superare i limiti del suo tempo: una propensione che ha caratterizzato anche l’opera dei nostri due più illustri concittadini, Piero e Luca, che avevano precedentemente contribuito, in maniera decisiva, a ridefinire il paradigma culturale entro il quale poi Leonardo si esprimerà brillantemente”.
L’esposizione dall’alto valore scientifico ha il patrocinio del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.
Secondo la tradizione, la Cappella di San Leonardo, all’interno della Cattedrale di Sansepolcro, sarebbe stata il primo nucleo della chiesa, e corrisponderebbe a quella che oggi è la Cappella del Monacato.
Essa sarebbe stata costruita sul luogo in cui sostarono intorno alla metà del X secolo due pellegrini, Egidio e Arcano, provenienti dal Santo Sepolcro di Gerusalemme con alcune reliquie.
I due pellegrini si fermarono vicino ad una fonte nei pressi del Tevere, e qui rimasero perché le reliquie, per miracolo, mentre i pellegrini si riposavano volarono sopra un albero, ad indicare di voler rimanere proprio lì.
Arcano ed Egidio perciò decisero di fermarsi in quel luogo, costruendo una povera capanna e un piccolo oratorio dedicato appunto a San Leonardo.
Quest’anno, in occasione del millenario della fondazione della Cattedrale, il crocifisso ligneo del XV secolo, che è custodito nella cappella, e l’affresco di Cherubino Alberti, che fa da sfondo alla stessa, sono stati restaurati; nell’affresco sono riconoscibili: San Leonardo, protettore dei pellegrini, San Romualdo Vescovo, la Madonna, Arcano pastore pellegrino, San Pietro e San Giovanni e sullo sfondo un soldato romano.
Carmelina Rotundo
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