La tentata strage di Crema può generare una reazione
Forse è più semplice partire dalla dichiarazione del senegalese che ha sequestrato 51 bambini e solo per fortuite coincidenze non ha fatto saltare in aria il pullman che non avrebbe dovuto guidare.
“Bisogna fermare i morti in mare per colpa di Salvini” ha dichiarato l’africano dopo che i carabinieri lo hanno bloccato.
I salottieri con rolex & caviar bisogna che gli rammentino che da inizio anno nel Mediterraneo di nostra competenza è stato recuperato un solo morto a differenza delle decine di cadaveri che affioravano quando l’industria del trasporto clandestino umano prosperava e gonfiava i conti correnti di quanti speculavano e investivano sul traffico umano.
Va dato atto al ministro dell’Interno di aver arginato il flusso notturno e diurno di gommoni stracarichi che dalle sponde del magreb salpavano per poi essere agganciati dai vari traghetti delle ong.
Da inizio anno al 21 marzo sono sbarcati 398 clandestini, nello stesso periodo del 2018 furono 6.161 e addirittura 19.589 nel 2017.
Dati diffusi dal ministero guidato da Matteo Salvini.
L’informazione distorta diffusa da alcuni media ha fatto saltare le traveggole al senegalese.
I big dell’informazione, pubblica e privata, avessero pubblicato a nove colonne o aperto i tg con la notizia che, finalmente, i morti annegati tra le sponde della Libia e quelle della Sicilia non ve ne sono più, forse anche l’africano se ne sarebbe fatto una ragione.
A questo punto, però, bisogna scavare nel passato di Ousseynou Sy per venire a conoscenza che aveva precedenti penali per molestie su minori e occorre chiedersi per quale motivo un uomo che ha avuto guai con la giustizia, con reati di quel genere, avesse a che fare con dei bambini. Si scopre anche che era stato beccato alla guida in stato di ebbrezza.
Nonostante questi precedenti l’azienda Autoguidovie Italiane gli consentiva di guidare pullman carichi di ragazzini
Altra sciocchezza esternata dall’autista, che non doveva fare l’autista, è che in Africa si muoia per colpa di Salvini e Di Maio.
In Africa si muore non di certo per colpa dei due viceministri, in carica da neppure un anno, che probabilmente neppure conoscono bene quali siano le motivazioni del malessere del continente nero.
Viene da pensare che oramai era talmente indottrinato da talune informazioni al punto che ha dimenticato che lui oramai si trova nel nostro Paese da alcuni lustri, che ha trovato lavoro e famiglia a differenza di tanti giovani che non ce la fanno ad inserirsi.
A mantenere le distanze dalla realtà e da milioni di italiani a volte ci pensano anche gli alti prelati in talare rosso o paonazzo i quali invece di indossare la divisa del pompiere e gettare acqua sulle fiammelle dell’avversione che si incrementano col trascorrere delle settimane, ci versano benzina.
È il caso del vescovo di Crema, Daniele Giannotti, il quale nel messaggio inviato alla dirigente della scuola media Vailati ci tiene a precisare: “Purtroppo, l’impegno che gli studenti hanno messo in atto per crescere nella conoscenza reciproca della diversità culturale e religiosa, deve scontrarsi con un crescente clima di ostilità e incomprensione, che avvelenano il clima sociale e culturale del nostro paese, e che gesti come questo di oggi alimentano insensatamente”.
Il crescente clima di ostilità e incomprensione è dovuto a quanti quotidianamente devono subire le angherie di tanti ragazzotti che hanno confuso l’Eldorado con l’Italia, che confondono il lavoro con il vagabondaggio, giovanotti che insieme ai loro cellulari si sono portati dietro la mafia nigeriana, la delinquenza organizzata magrebina, la gestione del caporalato, il controllo della prostituzione.
Mons. Giannotti avrebbe fatto bene a non generare altra confusione, a non pronunciare frasi di attrito in un momento in cui gli animi sono già surriscaldati.
Sembra quasi una sorta di velata giustificazione per le intenzioni assassine del senegalese che non è riuscito a condurre a termine il suo proposito solo grazie all’indomito coraggio di quattro carabinieri che disprezzando il pericolo sono riusciti a mettere in salvo i 51 ragazzetti.
Se i morti del Mediterraneo, che non ci sono, hanno fatto saltare le traveggole al senegalese e se odio genera odio non sarebbe tanto strampalato ipotizzare che nei prossimi giorni possa esserci qualche reazione alla tentata strage di Crema.
Tutte queste stranissime mescolanze di culture, di tradizioni, di valori, di storia, di religioni, cercate e volute dalle potentissime lobby dell’economia e della finanza, contro il volere della gente comune,
hanno messo in moto un meccanismo oramai difficile da arginare e controllare.
Dopo l’11 settembre 2001 vi è stato un continuo attacco da parte dei fanatici musulmani contro l’Occidente che è sfociato nel Daesh, oggi che il tentativo di creare uno stato islamico è fallito ci si ritrova con tanti potenziali assassini in giro per l’Europa, l’Africa settentrionale ed il Medio Oriente.
Poiché gli sbandati e gli esagitati dimorano anche in Occidente le risposte assassine le leggiamo nella moschea di Christchurch, in Nuova Zelanda, nel raid di Luca Traini a Macerata, ma sopratutto nell’avanzata dell’estrema destra nel Vecchio Continente.
Tra poche settimane ci saranno le consultazioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo e tutte le previsioni indicano un forte calo della sinistra a vantaggio della destra, qualora ciò si verificasse potrebbe significare un ulteriore innalzamento dell’asticella del rancore e della divisione.
Guglielmo d’Agulto
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