Dal 2021 nell’Ue dovrebbe sparire la plastica monouso
Stop all’inquinamento di spiagge e oceani. Passa al Parlamento europeo la legge per vietare le plastiche monouso e responsabilizzare i produttori e consumatori al riciclo 29.03.2019
Addio a posate, cannucce, cotton fioc e agli altri prodotti di plastica usa-e-getta per cui esistono alternative in materiali sostenibili o riutilizzabili.
Così, con l’approvazione di nuove norme che limitano la diffusione dei principali prodotti di plastica monouso entro il 2021 e volte a responsabilizzare produttori e consumatori, l’Unione europea muove (almeno sulla carta) i primi passi per contrastare l’inquinamento di spiagge, mari e oceani.
Dopo il voto del Parlamento europeo, che segue la proposta della Commissione ambiente depositata a maggio e l’accordo politico del dicembre dello scorso anno, la palla passerà agli Stati membri, che dovranno recepire la direttiva.
La legge europea appena approvata, passata a larga maggioranza con 560 voti a favore, 35 contrari e 28 astenuti, impone il divieto di commercializzare quei prodotti di plastica monouso per cui esistono alternative sostenibili e economicamente accessibili.
Per gli altri, invece, si prevede un lavoro di sensibilizzazione per ridurne in modo significativo il consumo.
Dovremo dunque dire (finalmente) addio a posate e piatti di plastica usa-e-getta, ai bastoncini dei cotton fioc, alle cannucce e anche alle palettine per miscelare le bevande delle macchinette.
E anche tappi e coperchi per bevande saranno ammessi solo se attaccati al contenitore e non disperdibili.
La direttiva europea prevede inoltre che entro il 2029 il 90% delle bottiglie di plastica Pet debba essere raccolto e riciclato dagli Stati membri.
Le bottiglie di plastica dovranno poi essere prodotte con almeno il 25% di materiale riciclato entro il 2025 e con il 30% entro il 2030.
Le nuove norme prevedono anche responsabilità per le aziende che producono contenitori e involucri, alle quali non solo è ora chiesto di contribuire ai costi di gestione e bonifica dei rifiuti, ma anche di partecipare all’attività di sensibilizzazione dei consumatori, promuovendo in etichetta le corrette modalità di smaltimento e informando dei danni provocati in caso di dispersione.
In questo modo l’Europa cerca di mettere un freno anche alla piaga di salviettine umidificate, assorbenti, filtri di sigarette smaltiti in modo sbagliato, che continuano a intasare i sistemi fognari e a riversarsi nell’ambiente.
Inoltre per promuovere il cambio di paradigma la Ue offrirà incentivi per quelle realtà che si impegneranno nella conversione verso materiali sostenibili e nello sviluppo di alternative meno inquinanti.
“Con questo voto il Parlamento europeo dice basta alla plastica monouso, mettendo al bando, a partire dal 2021, i prodotti che più invadono le nostre spiagge e i nostri mari”, ha commentato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani dopo il parere positivo dell’Eurocamera. “I cittadini europei sono giustamente preoccupati da questa gravissima forma di inquinamento, che sta letteralmente soffocando la vita nei mari e sulle coste”.
Secondo l’Eurobarometro, infatti, l’87% degli europei è preoccupato per l’impatto delle plastiche sulla salute e sull’ambiente.
Anche alla luce del fatto che, in base a certe stime, entro il 2050 potremmo trovare in mare più plastica che pesce.
Il Parlamento europeo è “in prima linea nella battaglia per la salvaguardia degli oceani”, ha ribadito Tajani. “Stiamo dando una risposta molto concreta anche ai milioni di ragazzi scesi in piazza per chiedere rispetto per il mondo nel quale vivono e dove continueranno a vivere. Siamo dalla loro parte”.
Auspicando che sia la volta buona che si passi dalle parola ai fatti.
Claudia Treves
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