Tatuaggi pericolosi il ministero della Salute vieta 9 inchiostri
Sostanze pericolose, allergogene o cancerogene. È quanto le analisi eseguite da diversi laboratori italiani hanno riscontrato in alcuni inchiostri utilizzati per tatuaggi e trucco permanente.
Nove i pigmenti incriminati (Dubai Gold, Sailor Jerry Red, Black Mamba, Green Beret, Hot Pink, Banana Cream, Lining Green, Lining Red Light e Blue Iris), che in questi giorni (dal 21 al 26 marzo) sono comparsi nella sezione Allarmi consumatori e reazioni a notifiche di prodotti non alimentari pericolosi del ministero della Salute.
Il rischio chimico insito nei prodotti li rende non conformi alla Risoluzione europea ResAp del 2008, e ne richiede il ritiro e il divieto di vendita.
Secondo le statistiche più recenti, sono 7 milioni gli italiani con almeno un tatuaggio, cioè il 12,8% della popolazione.
Una pratica che sembra attrarre di più le donne degli uomini (13,8% contro l’11,7%), e che comunque si sta diffondendo sempre di più a livello europeo.
Alla popolarità dei tatuaggi deve far seguito un maggiore controllo delle autorità competenti sulla sicurezza dei pigmenti utilizzati.
Lo sostengono da tempo e con forza gli esperti, che lo hanno sottolineato ancora all’ultimo congresso europeo di dermatologia e venereologia nel settembre 2018.
I dati dicono che gli effetti avversi a breve termine (infezioni e reazioni allergiche) sono in aumento, e poco si sa sulle conseguenze nel lungo periodo.
Un rischio che non ci si può permettere considerando che tali sostanze rimangono nel corpo per tutta la vita.
Se sulle strumentazioni e sulle norme igieniche si è fatto moltissimo, le criticità maggiori sono proprio gli inchiostri colorati, che spesso contengono anche metalli pesanti come nichel, cobalto e cromo, che possono dare allergia.
E, come dimostrano le indagini italiane, anche sostanze potenzialmente cancerogene.
la Redazione
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