Valentino primo pilota over 40 a salire sul podio MotoGp
Dopo il rodaggio del Qatar a Doha Marquez ha voluto riprendersi ciò che ritiene una sua proprietà sulla quale vi è poco da discutere.
Il 26enne di Cervera domina indiscutibilmente sul circuito di Termas de Rio Hondo in Argentina e si posiziona al primo posto in classifica con 45 punti precedendo Dovizioso a 41 e Rossi a 31.
Ma la copertina sudamericana spetta al Doctor che arricchisce il suo sconfinato palmares di un’altra chicca preziosa.
È il primo pilota over 40 a salire sul podio in MotoGp, il 13° da quando, correva l’anno 1949, fu istituita la Classe 500.
Visto che le intenzioni del ragazzo di Tavullia sono alquanto bellicose è lecito ipotizzare che vorrà proseguire a scalare posizioni e magari battere il suo stesso record del più anziano vincitore di MotoGp, in Olanda nel 2017 a 38 anni e 128 giorni.
Torniamo alla gara. Dominio indiscusso del Cabroncito in ogni senso, ha fatto tutto ciò che ha voluto confermando le notevoli distanze che separano la Honda dagli altri team.
Ha messo a tacere quei chiacchiericci che innalzavano la Ducati 2019 tutta italiana, ribadendo che il binomio ispano-nipponico è e rimane il più forte.
La realtà suggerisce che vi è ancora tanta strada da percorrere per configgere MarcHonda, quando tutto fila nella normalità, quantomeno oggi, non ve n’è per nessuno.
Se non vi sono granelli di sabbia che si infilano tra gli ingranaggi il podio più alto è per il Cabroncito, se poi il vento spira alle spalle rifila dieci secondi agli inseguitori.
Quelle volte in cui accade che il podio alto gli sfugge è solo perché la mala suerte lo ha pugnalato alle spalle.
Quest’anno la Honda è veloce, completa, coordinata, agile in curva e con un motore brillante, seppure non abbia dimostrato di essere un gradino al di sopra della concorrenza.
Ma è il feeling tra Marc ed i suoi meccanici che annienta gli antagonisti.
Termas de Rio non è mai stata ottima alleata della Ducati visto che era dal 2015 che non si posizionava tra i primi tre, però la Desmosedici ha evidenziato i suoi limiti se si prende in considerazione che si è fatta superare anche dalla Yamaha.
È un segnale che desta qualche preoccupazione e che bisogna intervenire in tempi brevissimi in prospettiva campionato.
La Yamaha M1 aveva ritmo e Valentino ne ha approfittato alla grande concedendosi un podio ammirevole ed effettuando l’ultimo giro come i bei tempi andati, ha superato Dovizioso con coraggio e temerarietà.
Conduzione tattica da campione consumato, per lunghi tratti è rimasto nell’anonimato del gruppo, poi al momento opportuno lo scatto e il secondo posto.
Podio del Doctor che è servito ad ammorbidire le spigolature del passato con il campione del mondo, nel dopo gara vi è stato uno scambio del “cinque” con sorriso e pacca.
Un anticipo della Domenica della Palme.
Questo il commento del Dovi: “Il distacco che ci ha dato Marc è di quelli significativi, ci ha dato 10 secondi però potevano essere anche di più, ma in passato è successo altre volte e siamo corsi ai ripari quindi non mi sembra più preoccupante del solito. Noi siamo andati leggermente più molli del previsto, mentre lui ha saputo mantenere le distanze e il ritmo.Dobbiamo restare concentrati in questo modo ad Austin, dove conquistare un podio equivarrebbe ad una vittoria”.
Con la mente si è già al Gran Premio degli Stati Uniti ai 5.500 metri di Austin che è e rimane la pista preferita del Cabroncito per cui non resta che incrociare le dita.
Bruno Galante
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