La battaglia di Federica Mogherini contro l’olio italiano
Come se non fosse stata sufficiente l’annata disastrosa 2018 che ha saccheggiato frantoi e produttori olivicoli italiani, disastro dovuto alle intemperie atmosferiche e alla mosca maledetta.
Se a tale disastro si aggiunge la Xylella il quadro appare più nitido.
La cicuta sulla frittata l’ha aggiunta la compagna Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri, la quale deve avere un conto in sospeso con gli olivicoltori italiani visto che ha sempre favorito l’esportazione dell’olio tunisino verso il nostro Paese.
Mogherini ha continuamente avallato l’import dell’olio tunisino a dazio zero, pur essendo a conoscenza che da quelle parti i controlli sulla filiera sono pressoché inesistenti e la manodopera costa meno di un quinto di quella italiana.
Tutto ciò a vantaggio della qualità e del consumatore.
Ora ne ha combinata un’altra.
L’ennesima mascalzonata l’ha resa pubblica Italia Olivicola, il più importante consorzio nazionale di produttori d’olio.
Attraverso un comunicato stampa Italia Olivicola denuncia il boicottaggio di Federica Mogherini alla nomina di un italiano alla guida del Consiglio Oleicolo Internazionale.
In base agli accordi pregressi, infatti, il vertice del massimo consesso mondiale dell’olio d’oliva spetta all’Italia ma la nostra connazionale spinge per la riconferma del ticket Tunisia-Spagna.
“L’Italia, attraverso il governo ed il ministro Centinaio, sta cercando tra mille difficoltà di far rispettare l’accordo internazionale che prevede la nomina di un italiano quale direttore esecutivo del Consiglio Oleicolo Internazionale, ma una connazionale nei posti di vertice dell’Unione Europea continua a picconare un settore già messo in crisi a causa di numerose emergenze”.
È la denuncia del Presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, sullo stato delle trattative per le nuove nomine del COI.
Ecco quanto ha dichiarato Sicolo: “Dopo aver avallato le importazioni di olio tunisino a dazio zero e senza controlli, che hanno danneggiato non poco la nostra produzione ed il nostro mercato, numerose autorevoli fonti ci confermano che Federica Mogherini avrebbe dato il via libera alla riconferma del ticket Ghedira (Tunisia) – Lillo (Spagna) alla guida del Consiglio Oleicolo Internazionale. Pur apprezzando l’impegno ed il lavoro della governance attuale, riteniamo che l’Italia sia assolutamente in grado di esprimere una personalità capace di portare avanti una politica mondiale dell’olio extravergine d’oliva basata sulla qualità e sul rispetto dei produttori e dei consumatori”.
Un mese fa, Sicolo aveva scritto al ministro Centinaio ed al ministro Moavero Milanesi per chiedere di tutelare la posizione del nostro Paese cui spetta, in base agli accordi pregressi, il vertice del consesso internazionale dell’olio d’oliva.
Il governo ed il ministro Centinaio, insieme alla struttura tecnica del Mipaaft, si stanno impegnando al massimo per far rispettare gli accordi pregressi e spiace constatare che a mettere in dubbio la buona riuscita dell’operazione sia una nostra connazionale totalmente avulsa dal contesto in cui viviamo e da ciò che serve all’olivicoltura italiana, europea e mondiale.
Ennesima prova della distanza che separa una buona parte della classe dirigente politica dal mondo produttivo e dalla problematiche quotidiane vissute da lavoratori e imprenditori.
“Alla luce delle sfide che ci attendono, e dei problemi che attanagliano il nostro settore, sarebbe importantissimo per il nostro Paese riuscire a guidare i processi futuri. Mi auguro che la Mogherini, invece di trasformarsi in ennesima calamità per l’olivicoltura italiana, faccia rispettare gli accordi pregressi che prevedono un italiano alla guida del Consiglio Oleicolo Internazionale”, ha concluso Sicolo.
Probabilmente l’insofferenza della Mogherini nei confronti degli agricoltori italiani è stata avvertita anche dal nuovo segretario Pd, Nicola Zingaretti, il quale non ha ritenuto opportuno ricandidarla alle prossime consultazioni europee.
Arnaud Daniels
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