Il Dottore c’è il Dovi è in testa il Cabroncito scivola
Le novità che pervengono da Austin sono parecchio confortevoli, per il nostro tricolore come pure per tutto il mondo delle due ruote.
Alla terza tappa già si paventava l’idea che questo mondiale si sarebbe potuto tranquillamente trasformare in un monologo tutto e solo spagnolo, o meglio ancora catalano visto che il Cabroncito nasce in provincia di Lleida, per l’appunto in Catalogna.
Invece il Gran Premio degli States regalano la prima vittoria in assoluto in MotoGp ad un altro catalano, questa volta di Barcellona, il 23enne, nato l’8 dicembre 1995, Alejandro Rins Navarro. Solo Alex per gli amici.
Sul podio vi era già salito tre volte sul secondo gradino e due volte sul terzo gradino nella passata stagione.
La seconda novità ce la regala un sempreverde Valentino il quale non si annoia a volerci stupire, lambisce il seggio più prestigioso dopo averci fatto un pensierino e, purtroppo, deve accontentarsi di 20 punti che lo posizionano alle spalle di Dovizioso in classifica generale a quota 51.
Il Dottore conferma l’ottimo inizio di stagione. 15 giorni orsono a Rio Hondo in Argentina ce l’aveva messa tutta ma quando Marquez vola bisogna inchinarsi.
La terza novità a stelle e strisce è vestita di rosso Ducati, la casa emiliana stappa una bottiglia di spumante doc per festeggiare la prima posizione nella graduatoria costruttori ed in quella piloti.
Andrea Divizioso giunge 4° e becca 13 punti che lo proiettano primo in classifica a 54.
Come inizio campionato piace e stimola, specie per noi italiani che ammiriamo Danilo Petrucci 5° con 30 punti.
Torniamo ad Austin.
Marquez domina per tre quarti di gara ma scivola alla curva 12 ed è costretto al ritiro.
Rossi vola al comando, ma i sogni di vittoria si infrangono a 4 giri dalla fine dalla superba rimonta della Suzuki di Alex Rins.
Cuori infranti ai box della Honda dove tutto lo staff aveva lucidato i calici per festeggiare la settima vittoria di fila a Austin di Marc Marquez.
Il Cabroncito stava comandando al suo solito in Texas, dominando dalla prima curva.
È invece accade l’impossibile: il Cabroncito cade in curva 12, buttando al vento un successo già conquistato.
E così gli altri si fregano i palmi della mano.
Ovvio che il più entusiasta di tutti è Rins che ha già memorizzato la data con caratteri d’oro.
Il pilota della Suzuki parte bene, rimane dietro ad uno spumeggiante Valentino Rossi per poi batterlo nel finale.
Nonostante la giovane età Rins corre da campione già navigato, confermando di avere i numeri per lottare con i più forti.
Fantastico secondo posto di Valentino Rossi.
La gara del Dottore è veramente tanta roba: all’inizio cerca di tenere il passo di Marquez, poi senza il Cabroncito comanda su un imbizzarrito Rins, nel finale deve cedere lo scettro allo spagnolo.
Terzo un grande Miller.
L’australiano è la prima Ducati al traguardo e ottiene il secondo podio dopo il successo di Assen. Jack forse paga una scelta soft-soft di gomme troppo aggressivo, che lo condanna nel finale.
Per la Honda è una giornata dannatamente disastrosa.
Oltre la caduta di Marquez, finisce a terra anche Crutchlow, mentre Lorenzo è costretto al ritiro. Andrea Dovizioso se la gode, chiudendo quarto e limitando i danni su una pista ostica.
Con questo risultato il Dovi torna in testa al mondiale.
E così la MotoGP sbarca in Europa dopo questo trittico di inizio stagione.
Il Cabroncito sembra averne qualcosa in più, ma la Ducati è forte e la Yamaha sembra tornata ultra competitiva.
Le emozioni ed in divertimento sono assicurati.
La partenza è tutta di Marquez che precede Rossi, poi Crutchlow, Miller Rins e Dovizioso subito in rimonta. Settimo Viñales davanti a Morbidelli.
Marquez tenta la fuga, Crutchlow rientra su Rossi. Quarto Miller, quindi Rins.
Il Cabroncito se ne va, Rossi secondo tiene, alle spalle Crutchlow, Miller e Rins. Purtroppo l’inglese si chiama fuori, caduto al giro sei.
Quinto sempre il Morbido, poi Dovizioso e Petrucci.
A metà gara succede l’impensabile: Marc Marquez cade in curva 12.
E così Rossi si ritrova in testa davanti a Rins e Miller. Quarto Morbidelli, poi Dovizioso e Petrucci.
Davanti rimangono in due per la vittoria: Rossi e Rins. Miller si stacca, mentre Dovizioso supera il Morbido.
Si deve ritirare anche Jorge Lorenzo per un problema tecnico.
La Suzuki non vinceva nella classe regina dal successo di Maverick Viñales a Silverstone nel 2016.
La Honda, dopo 15 successi di fila negli USA, chiude senza moto nei primi nove.
Bruno Galante
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