60 scatti di Helmut Newton a San Gimignano
Essere sedotti da 60 scatti fotografici? Rimanere affascinati dai bianchi e dai neri di foto che riescono ad introdurti in un mondo di bellezza e di ricchezza, di seduzione e di suspense, di potere e arte anche culinaria? “Helmut Newton. San Gimignano”
Seguendo un percorso iniziato da anni la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grada ospita fino 1° settembre 2019 una affascinate-erotica-ricca di sorprese retrospettiva dedicata a Helmut Newton ( 1920-2004) uno dei fotografi che occupa un posto di grande importanza nel panorama mondiale.
60 le foto scelte da Matthias Harder, curatore della Helmut Newton Foundation di Berlino: dal ritratto di Andy Wharol realizzato nel 1974 per Vogue Uomo, al ritratto di Leni Riefenstahl del 2000. Dei ritratti a personaggi famosi del Novecento sono a San Gimignano circa 25 scatti, tra i quali quello a Gianni Agnelli (1997), a Paloma Picasso (1983), a Catherine Deneuve (1976), ad Anita Ekberg (1988), a Claudia Schiffer (1992) e a Gianfranco Ferrè (1996).
Colpisce, in queste foto in bianco e nero, la capacita del fotografo di “catturare nell’attimo dello scatto” la personalità del soggetto per metterla in dialogo con colui che la osserverà.
Delle importanti campagne fotografiche di moda, sono esposti alcuni servizi realizzati per Mario Valentino e per Tierry Mugler nel 1998, oltre a una serie di importanti immagini, ormai iconiche, per le più importanti riviste di moda internazionali.
Il segreto del successo di Helmut ?
Circondarsi di personaggi importanti dell’editoria che hanno apprezzato i suoi concetti visivi.
“La fotografia di Helmut ha superato gli approcci narrativi tradizionali e si è intrisa di lussuosa eleganza e sottile seduzione, oltre che di interessanti riferimenti culturali e di un sorprendente senso dell’umorismo”.
Temi ricorrente delle sue foto sono bellezza, ricchezza, erotismo arte culinaria.
L’ idea di Newton: unire la nudità e la moda in maniera sottile, con un senso di eleganza senza tempo è stata vincente.
Il suo lavoro può essere considerato pertanto la testimonianza e l’interpretazione del mutevole ruolo delle donne nella società occidentale.
Il senso estetico di Newton è riscontrabile in tutti gli aspetti del suo lavoro, ma è in particolare nella moda, nella ritrattistica e nella fotografia di nudo.
Le donne sono al centro del suo universo, consacrando, con la sua arte, personalità del calibro di Paloma Picasso, Ornella Muti, Catherine Deneuve e Carla Bruni, solo per citarne alcune.
Durante la sua permanenza a Parigi, negli anni ’70 e ’80, Newton affina il suo stile, sfidando scherzosamente le convenzioni e i tabù.
In questo periodo la fotografia di moda comincia ad attirare un pubblico sempre più ampio, aumentando la popolarità di libri fotografici e mostre sull’argomento – resa ancora più attraente dalla partecipazione di influenti fotografi come Richard Avedon, Irving Penn, William Klein e lo stesso Helmut Newton e dalle loro originalissime interpretazioni.
Dalla metà degli anni Ottanta i lavori di Newton subiscono un cambiamento: le fotografie cominciano a prendere la forma di una vera e propria narrazione fotografica.
Tra le opere più rappresentative di narrativa visuale: le campagne in bianco e nero per Villeroy & Boch (1985), una serie di fotografie a colori con Monica Bellucci per Blumarine (1998) e diversi scatti per un calendario di riviste sportive (2002), dove giovani donne vestite in bikini sono raffigurate nel deserto.
Negli ultimi anni della sua carriera Newton intensifica la collaborazione con le edizioni tedesche, americane, italiane, francesi e russe di Vogue, ambientando i set fotografici principalmente a Monte Carlo il garage della sua casa a Monaco, dove le modelle e le auto parcheggiate vengono disposte come in un elegante dialogo visivo, trasformando un luogo apparentemente banale in una originale sala di posa.
La retrospettiva è ospitata presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grada via Folgore 11, San Gimignano fino al 1° settembre 2019.
Carmelina Rotundo
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