Grande festa al Mugello per Danilo Petrucci e la Ducati
Il Mugello si tinge biancorossoeverde e sul podio domina il rosso Ducati.
Gran festa in MotoGp per i colori nazionali che tornano sul podio più alto con Danilo Petrucci che per la prima volta in carriera si aggiudica i 25 punti dopo l’ottimo terzo posto di quindici giorni fa a Le Mans.
Il pilota ternano sale al quarto posto in classifica, scavalca Valentino e si porta a 6 punti da Alex Rins.
Per un pilota italiano vincere al Mugello con la Ducati è il massimo dopo la conquista del titolo iridato.
Ottimo piazzamento per il campione in carica che allunga su Andrea Dovizioso, con i 20 punti di oggi Marc Marquez si porta a 115 e a 12 sul Dovi.
Gran delusione per gli oltre 150mila presentatisi al Circuito, al settimo giro il Dottore ammaina la bandiera su quella pista che l’ha visto trionfatore per ben 9 volte e consecutivamente dal 2002 al 2008.
Al quarto giro si tocca con Joan Mir e finisce sulla sabbia, riparte ultimo e distanziato dal gruppo, all’ottavo giro la malasorte si accanisce contro il pilota di Tavullia che all’Arrabbiata2 cade ed è costretto a rientrare ai box.
Alex Rins giunge quarto dopo il trio Petrucci-Marquez-Dovizioso, al quinto l’ottimo Takaaki Nakagami su Honda poi lo spagnolo Maverick Vinales e settimo un superbravo Michele Pirro che racimola 9 punti ed è 17° in classifica.
Solo 15° Andrea Iannone.
Non classificati per caduta Pecco Bagnaia e Franco Morbidelli.
Gara bellissima con un ultimo giro spettacolare decisa da un sorpasso pazzesco di Danilo Petrucci alla San Donato, mentre davanti a lui, a pochi centimetri, Marc Marquez e Andrea Dovizioso si toccano e finiscono un pelo largo.
A quel punto, Danilo ha preso qualche metro di vantaggio, riesce a conservarlo nonostante l’impetuoso ritorno di Marquez.
Una vittoria strepitosa per Petrucci, dal valore immenso: perché è la prima in MotoGP; perché regala alla Ducati il terzo successo – con tre piloti differenti: Dovizioso, Lorenzo, Petrucci – in tre anni; perché finalmente convincerà anche chi incomprensibilmente lo critica, che merita di stare dove sta; perché, in qualche modo, fa vedere che anche Marquez è battibile.
Per Danilo un successo da festeggiare con uno di quegli ottimi spumanti Made in Italy, se lo merita.
Il GP d’Italia ha regalato una gara meravigliosa, con Marquez che sembrava averne ancora una volta un po’ di più fino al sesto giro, quando in poche curve ha perso quattro posti, passando da primo a quinto,con tre Ducati davanti (c’era anche Miller, che poi si è staccato, fino a cadere) e la Suzuki di Rins incredibilmente efficace. Dovizioso ha preso il comando, ha provato a imporre il suo ritmo, come al solito basso per non rovinare le gomme, ma poi è andato Petrucci davanti.
A quel punto, il Dovi sembrava in difficoltà, ma negli ultimi due giri è tornato aggressivo, prima portando largo Marquez alla San Donato, poi passando Petrucci all’esterno, sempre nello stesso punto.
Quattro piloti in 6 decimi, con Rins spettatore: ha visto da vicino una sfida incredibile, senza mai forzare una staccata.
Quindi il doppio sorpasso di Petrucci alla San Donato, quell’ultimo giro in testa, quel giro d’onore tra lacrime e commozione, fino all’abbraccio finale nel parco chiuso con il compagno di squadra.
Per la Yamaha è stato un GP durissimo: Quartararo, partito per il podio, ha chiuso decimo, dopo una bruttissima partenza e girando piuttosto piano; Morbidelli è caduto dopo pochi giri, Rossi è caduto all’Arrabbiata2.
Una gara da dimenticare, così come quella di Lorenzo, 13° a 20”8 dal compagno di squadra e a 14 secondi da Nakagami. Un dato allarmante.
11° posto per l’Aprilia con Aleix Espargaro.
Prossimo appuntamento domenica 16 per la settima prova a Montmelò di Barcellona per il Gran Premio di Catalunya.
Bruno Galante
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