Al Pitti Bimbo minor affluenza italiana bene i mercati esteri
Pitti Bimbo spegne l’89a candelina in un momento in cui secondo le prime stime effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per Smi, nel 2018 si è registrata una contrazione dei consumi interni dell’1,5%, ma con un “fatturato pressoché stabile a quota 2,9 miliardi di euro” per il comparto.
Sul fronte estero, il termometro è il segmento neonato dove i numeri sono più che incoraggianti, con un incremento 2018 addirittura del 24,3%.
Tutti i maggiori mercati Ue risultano molto favorevoli al settore bébé, con dinamiche comprese tra il +97,7% e il +27%. ancora deludenti i risultati che pervengono dalla Russia con un calo del 23,6%.
Di conseguenza non ci si poteva aspettare dalla manifestazione di Fortezza da Basso a Firenze numeri trionfali.
Leggendo il comunicato finale emesso da Pitti Immagine si nota una meritata soddisfazione per l’impegno profuso dagli organizzatori ed il riscontro al botteghino.
560 collezioni, 337 delle quali provengono da oltre confine, a fronte di oltre 5.100 compratori, provenienti da 80 paesi esteri, e i riconfermati 10.000 visitatori complessivi.
Numeri che posizionano Pitti Bimbo ai vertici delle manifestazioni planetarie.
Le soddisfazioni maggiori pervengono dai buyer della gran Bretagna, degli Stati Uniti, dalla Francia, dalla Corea e dall’Ucraina.
Tra le graditissime nuove entrate la linea Junior di Emporio Armani con un allestimento adeguato presso la panoramica Sala della Scherma, boom di visitatori e curiosi.
Passerelle, come da consuetudine consolidata, stracolma di buyer e mamme festose.
La minore affluenza dei compratori italiani era stata ampiamente prevista e si è stabilizzata intorno al 5-6% ma sono controbilanciati dai leggeri incrementi d’oltreconfine in un periodo in cui, a livello globale, l’economia e la produzione hanno tirato il freno a mano.
Tutti presenti i compratori delle più importanti catene della distribuzione mondiale.
Come è avvenuto per Pitti Uomo anche per il Bimbo la Germania ha rallentato il suo incedere da leader, ha evidenziato un preoccupante rallentamento pur restando nelle parti alte della classifica in termini assoluti.
Idem per la Russia, che per ora non riesce a mostrare stabilità al suo recupero di capacità di acquisto.
Nella classifica dei primi 20 mercati del salone sempre in testa la Spagna, seguita da Regno Unito, dalla Germania, Turchia, Cina, Belgio, Francia, Olanda, Grecia, Corea del Sud, Ucraina, Stati Uniti, Portogallo, Giappone, Kuwait, Svizzera, Polonia, Arabia Saudita e Austria.
Nei prossimi giorni Pitti Filati che dovrebbe confermare l’andamento dell’Uomo e del Bimbo, poi le meritate vacanze e subito dopo si parte per le manifestazioni di gennaio.
Bruno Galante
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