Le gloriose auto della scuderia Ermini in mostra a Firenze
Grande merito al Camet-Club Auto Moto d’Epoca Toscano e all’Asi (Automotoclub Storico Italiano), che hanno organizzato una mostra nella la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi: la fantastica ‘Firenze da competizione-Ermini Racing Cars’ (la mostra è ad ingresso gratuito, orario 10 -18,30 lunedì chiuso).
Memorabili quattro ruote del motorismo fiorentino insieme alle auto da corsa Ermini: partendo dall’ “Automobile di Leonardo” di Leonardo da Vinci – 1478 (modello di proprietà di Banca Cambiano 1884) e poi il primo motore a scoppio brevettato dai toscani Barsanti e Matteucci nel 1854, l’unica auto Florentia sopravvissuta fra quelle costruite a Firenze dalla Fabbrica Toscana di Automobili (1901–1910).
Le vetture Florentia erano talmente esclusive da essere definite le ”auto dei re”.
Completano la mostra alcune moto da competizione tra le più significative costruite a Firenze ed in Toscana dalle origini alla seconda metà del Novecento.
La passione per i motori prende avvio quando Pasquale Ermini (conosciuto come Pasquino) entra nel mondo dei motori nel 1927 poiché viene assunto come meccanico apprendista nell’officina di Emilio Materassi, il noto pilota mugellano.
Con la Scuderia Materassi, che nel 1926 avrebbe rilevato un notevole numero di Talbot da gran premio, Ermini rimase anche dopo la tragica scomparsa di Emilio l’8 settembre 1928, fino allo scioglimento della scuderia, rilevata da Gastone Brilli Peri, nel 1932.
Fu allora che decise di mettersi in proprio aprendo un’officina per l’elaborazione di auto da corsa in via Campo d’Arrigo a Firenze.
Oltre alla preparazione di auto continuava a gareggiare come pilota prendendo parte anche a diverse edizioni della Mille Miglia.
Dopo la Seconda guerra mondiale trasferì le sue officine in viale Matteotti all’angolo con piazza della Libertà e in quel periodò iniziò a costruire vetture da corse che portavano il suo cognome.
Vetture molto richieste dai piloti del tempo.
Ermini proseguì a realizzare auto da corsa fino al 1958 anno della sua morte.
Alcuni collaboratori rilevarono l’azienda e continuarono l’attività fino al 1962 anno in cui chiude definitivamente l’ultima officina di Viale Matteotti.
Ermini costruisce, tra il 1946 e il 1955, venti autovetture più un autotelaio.
Il marchio rinasce nel 2007 e nel 2014 viene presentata la Ermini Seiottosei
Il telaio è sviluppato dalla Osella sulla base dei suoi sport prototipi, con il design della carrozzeria di Giulio Cappellini ed equipaggiata con motore Renault da 320 cavalli.
In pieno ‘900 le auto di Pasquale Ermini tennero testa ai grandi nomi della competizione come Maserati, Ferrari e Lancia.
La rassegna offre al pubblico la possibilità di ammirare una collezione di 30 vetture, molte rosse, colore che distingueva le auto da corsa italiane nelle gare.
Nella mostra si ricorda che corsero per Ermini, piloti egregi come Emilio Materassi, Giulio Masetti, Clemente Biondetti, Carlo Pintacuda.
La mostra prosegue fino al 26 settembre ed è stata allestita col patrocinio della Città Metropolitana di Firenze. Organizzazione di Camet-Club Auto Moto D’Epoca Toscano.
Occasione da non perdere per conoscere la grande tradizione fiorentina che ha portato, in campo motoristico nei primi anni del dopoguerra, alla nascita delle Officine Ermini, un “atelier” di straordinario valore.
Tra i piloti che resero celebre la casa automobilistica gigliata vanno ricordati: Emilio Materassi, il primo a chiamare il suo team di piloti col termine ‘Scuderia’ (1927); il Conte Giulio Masetti da Bagnano, vincitore di due Targa Florio (1921-1022) e chiamato il “Leone delle Madonie”; Clemente Biondetti, il più grande corridore su strada con 4 Mille Miglia vinte; Carlo Pintacuda, nato a Fiesole e detto “l’Ungherese”, vincitore di 2 Mille Miglia (1935-1937).
Carmelina Rotundo
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