Si consolida il dominio di Germania e Francia in Europa
Sempre più Germania e Francia al comando dell’Unione Europea.
Dopo l’elezione della teutonica Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, appartenente alla Cdu di Angela Merkel, per controbilanciare lo strapotere tedesco i parlamentari delle Dodici Stelle hanno trovato il sostituto di Mario Draghi alla guida della Bce.
Con 394 a favore, 206 contro e 49 astensioni Christine Lagarde ha ricevuto il via libera dell’europarlamento per succedere a Mario Draghi a capo della Banca centrale europea.
La sua candidatura era stata presentata dai leader europei al termine del summit europeo lo scorso 2 luglio, dopo intense giornate di negoziati per la nomina dei vertici delle istituzioni europee.
Sostenuta dalla sua famiglia politica di appartenenza, il Partito Popolare Europeo, Lagarde ha anche ottenuto l’appoggio dei socialdemocratici.
I socialdemocratici tedeschi oramai sono “costretti” ad appoggiare Ppe-Cdu viste le sonore sberle che ad ogni consultazione ricevono in Germania per cui per non sentirsi isolati ed emarginati si pongono a braccetto della Merkel e delle sue decisioni.
Ma dall’emiciclo europeo di Bruxelles la presidente del gruppo politico, Iratxe Garcia avverte:
“Saremo alle calcagna di Lagarde per garantire che la politica monetaria si concentri sulla sostenibilità e sul miglioramento della vita delle persone. Grazie alle ultime decisioni di Mario Draghi, Lagarde ha ora la possibilità di ripensare gli obiettivi e le strategie della Bce e allinearli agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. La sua apertura a incrementare gli acquisti di Green Bond da parte della Bce è un buon segno e contiamo su di lei come alleata nella lotta per una crescita sostenibile, equa e inclusiva”.
Sostenuta dal Presidente francese Macron, l’ex direttrice del Fondo Monetario internazionale non poteva non ricevere il voto favorevole dei liberali di Renew Europe.
“Christine Lagarde deve affrontare una sfida per unire la Bce e fornire politiche coerenti in un’economia globale sempre più turbolenta, ma non ho dubbi che sia la persona giusta per questo lavoro”, afferma Dacian Cioloș, presidente del gruppo.
Non ha convinto invece gli eurodeputati del Movimento 5 stelle, il cui voto invece era stato determinante per l’elezione di Ursula Von der Leyen – anche lei esponente del Ppe– come presidente della Commissione europea.
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“Noi abbiamo provato con tutte le forze a trovare anche solo un motivo per sostenere la Presidenza di Christine Lagarde alla Bce, senza successo purtroppo. Perché Lagarde si è resa corresponsabile di tutte quelle politiche che hanno fatto aumentare a dismisura il debito pubblico in Unione Europea solo per salvare le banche private. E una volta che il debito pubblico è cresciuto, si sono giustificate quelle politiche di austerità che poi sono diventate riforme strutturali, quelle di cui ha parlato Dombrovskis poco fa, e questo vuol dire: compressione dei salari, tagli dei servizi e tagli delle pensioni. Una gigantesca opera di redistribuzione dal basso verso l’alto, dove i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri sempre più poveri. Adesso ci vengono a dire che hanno sbagliato e che cambieranno, ma ormai è troppo tardi”.
Quello del Parlamento pero’ è solo un parere non vincolante sull’idoneità o meno di un candidato a ricoprire il ruolo di Presidente della Bce, mentre la decisione finale spetta dal Consiglio europeo.
Se confermata dal Consiglio, Lagarde sarebbe la prima donna a ricoprire questo ruolo a partire dal 1° novembre.
Piero Vernigo
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