Il candidato commissario francese UE vuole migranti
Dopo la sonora sberla sulla guancia sinistra per la bocciatura del candidato commissario francese, Sylvie Goulard, Emmanuel Macron è stato obbligato a presentare un nuovo commissario ed è riuscito a sceglierne un altro che potrebbe porgere la guancia destra, e che metterà nuovamente in difficoltà le commissioni parlamentari: Thierry Breton.
Il presidente francese nel corso della conferenza stampa a Saint-Denis ha dichiarato: “Un talento del nostro Paese. Penso che abbia le qualifiche per essere proposto commissario francese. Possiede competenze ed esperienze”.
Breton è stato ministro delle finanze con Jacques Chirac, prima di passare a France Telecom.
Qui ha guidato la trasformazione in Orange, ma in un modo che molti hanno definito molto discutibile, con27 mila licenziamenti.
L’ambiente creato da Breton nella società è stato così aggressivo che, successivamente, la società è stata colpita da un’ondata di suicidi tanto che sette manager sono attualmente sotto processo.
Quindi il candidato è passato a dirigere il gruppo ATOS, portandone il fatturato a 122 miliardi, sedendo nello stesso tempo nel CDA di Carrefour,AXA e di Bank of America.
Nel gruppo ATOS ha guidato operazioni di interesse europeo, come la vendita di Canal+ Technologies a Thomson ed ha responsabilità anche all’interno della difesa della Francia.
Oltre a questo, Breton è un ultraliberista immigrazionista, che vuole 25 milioni di migranti nell’unione da qui al 2050, membro dell’Aspen Insitute ed ex membro del CdA di Rothschild Cie. Praticamente la quintessenza dell’ultraliberismo,
Macroniano di ferro ed intreccio di conflitti di interessi molto complessi.
Al futuro commissario europeo sarà affidato il vasto portafoglio comprendente politica industriale, mercato interno, digitale, difesa e spazio.
La sua nomina è stata subito duramente criticata dalla leader del Rassemblement National, Marine Le Pen: “Ha licenziato 27 mila lavoratori a France Telecom. Ha privatizzato le autostrade ad un prezzo ridicolo, Vuole il pensionamento a 67 anni e vuole che accogliamo dai 20 ai 25 milioni di migranti da qui al 2050“. “Ha nominato il simbolo del Macronismo”.
La sua nomina non è stata presa neppure bene da parte della sinistra dove c’è il partito francese di opposizione “France Insoumise”, Manon Aubry ” Macron sta giocando con il fuoco”.
Anche i verdi, con Yannick Jadot, hanno espresso delle forti perplessità legate ai grandi conflitti di interessi per i ruoli che ricopre e che ha ricoperto.
A queste critiche Macron ha scrollato le spalle.
La sua nomina è una pura provocazione verso il Parlamento e la Von Der Leyen?
Hanno respinto un candidato con dei problemi?
Bene ne presento uno anche peggiore.
Vedremo se le commissioni si vorranno piegare alle sue richieste o rimanderanno a casa il suo candidato per la seconda volta.
A distanza di cinque mesi dalle votazioni europee di maggio la commissione Europea guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen non è ancora entrata in carica. Una grave crisi istituzionale che evidenzia le debolezze dell’egemonia franco-tedesca.
La bocciatura di Sylvie Goulard è stata votata da 89 parlamentari contro i 29 favorevoli, di cui 17 fanno parte di Renew Europe il gruppo fondato da Macron.
Riccardo Dinoves
Commenti
Il candidato commissario francese UE vuole migranti — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>