Leonardo e la Botanica per le piazze di Firenze
Il pensiero di Lev Tolstoj è attuale e l’invito a riscoprire un fiore che sboccia anche tra i rovi e le pietre, una pianta che vive nonostante sia chiusa tra il cemento e le travi di una casa o ad alzare gli occhi al cielo per volare in paesaggi mutevoli è rivolto anche grazie a mostre quali “La Botanica di Leonardo. Per una nuova scienza tra Arte e Natura”.
Mostra evento multimediale sensoriale ideata e prodotta da Aboca, healthcare company Toscana, che da oltre quarant’anni cura la salute attraverso prodotti 100% naturali che rispettano l’organismo e l’ambiente.
Una mostra che ha sapore di arte e di scienza e perché no di filosofia e fantascienza, di musica che stimola a viaggiare nel tempo tra tavole originali, disegni di dettagli, installazioni interattive, piante vere, tra giochi di luce e di ombre negli gli spazi del Dormitorio e del Chiostro Grande del Complesso monumentale di Santa Maria Novella.
Mondo vegetale: dalla fillotassi alla dendrocronologia, Leonardo registrava colori e forme di ciò che lo circondava, si interrogava sui perché, perché le radici si sviluppano sotto terra e perché le foglie hanno quella posizione, perché i cerchi concentrici dell’albero.
“Fotografare con gli occhi” per poi dipingere disegnare, sperimentare per capire l’essenza, l’anima, il perché del creato tutto e del nostro essere nel creato per questo gli studi di Leonardo sulla matematica e sulla geometria sviluppati a Milano alla corte di Ludovico il Moro grazie alla conoscenza di frate Luca Pacioli (1445-1517).
Leonardo riceve da Pacioli insegnamenti e in contraccambio disegna per il compendio De Divina Proportione del frate sessanta solidi regolari.
Grazie a questa feconda frequentazione Leonardo sviluppa negli anni profonde riflessioni sull’aritmetica, sulla geometria euclidea, sulle proporzioni, elementi costruttivi del cosmo, della natura, della scienza e dell’arte.
Visitare questa mostra può stimolare a una profonda riflessione sull’armonia e interrogarsi sui i poliedri che trovano posto alcuni nel Chiostro grande ed altri sono dislocati nelle piazze della città di Firenze dalla piazza Santa Maria Novella, a piazza Bambini di Beslan, a piazza Stazione.
Secondo Platone (428-347 a.C.), che raccolse l’eredità dei pitagorici, le forme geometriche davano corpo ai quattro elementi del cosmo: l’esaedro per la terra, l’icosaedro per l’acqua, l’ottaedro per l’aria, il tetraedro per il fuoco e a questi si aggiungeva il dodecaedro, sintesi sublime della quintessenza per maggiore esattezza.
Per il Demiurgo di Platone ogni elemento assume una particolare forma geometrica ed ogni cosa segue una regola matematica: tutto è in melodica sinfonia.
Nel Complesso di Santa Maria Novella, doppio ingresso Piazza Santa Maria Novella (Basilica) visitabile fino 15 dicembre 2019.
Per una riflessione profonda sull’essere, sull’esistere perché l’umanità non diventi un elemento di “disturbo” all’interno del cosmo, cosmo che in filosofia sta per un sistema ordinato o armonico.
Carmelina Rotundo
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