Abbiamo 20.800 distributori di servizio il doppio della Francia
Il numero delle pompe di benzina in Italia è il doppio rispetto a quello di Francia e Spagna.
In Germania, seconda in classifica, ce ne sono 14.500. Sull’isola di Malta solo 78.
E mentre i benzinai decidono di scioperare, i prezzi del carburante diesel in Italia continua ad essere il più caro d’Europa.
In Italia ci sono 20.800 distributori di benzina.
Nessun altro Paese dell’Unione Europea ne ha così tanti.
In classifica infatti troviamo la Germania, grande quasi quanto l’Italia, ma con 20 milioni di persone in più, ne ha 6.341 in meno.
La Francia invece, che ha un territorio che è più del doppio dell’Italia, ha “solo” 11.068 stazioni di servizio.
La Turchia, terza in questa classifica, conta 12.871 pompe di benzina e ha una superficie di territorio quasi tre volte quello dell’Italia.
Chiudono la classifica Malta, lo Stato dell’Unione Europea con meno distributori, 78, molti meno del Lussemburgo che ne ha 234.
Ma il numero di distributori di carburante in Italia è in flessione rispetto al 2007, quando gli impianti erano 22.239.
A diminuire sono gli impianti convenzionati (-20,3%), ovvero i distributori appartenenti ad operatori indipendenti che espongono e sono affiliati ai marchi delle compagnie petrolifere.
Ma anche gli impianti sociali diminuiscono: quelli cioè di proprietà e direttamente gestiti delle compagnie petrolifere (-13,5%).
È invece aumentata la presenza degli impianti “no logo” (+183,3%): quelli che fanno capo ad operatori indipendenti che espongono esclusivamente il proprio marchio.
L’Italia è prima anche per i prezzi del carburante diesel, il più caro d’Europa.
Il costo al litro è di 1,487 euro, e supera di molto la media europea (pari a 1,329 euro) e il prezzo praticato in Germania (1,242 euro) e in Spagna (1,213 euro).
Il prezzo della nostra benzina invece è il quarto più alto di quelli acquistabili nei Paesi dell’Ue.
Con 1,599 euro al litro, il costo del carburante in Italia è dell’11,1% più alto della media europea.
Fare il pieno in Italia costa il 4,5% in più rispetto alla Francia, l’11,4% in più rispetto alla Germania e addirittura il 26,3% in più rispetto all’Austria. Peggio di noi in Europa fanno soltanto Paesi Bassi, Grecia e Danimarca con un costo al litro rispettivamente di 1,681, 1,629 e 1,620 euro.
I prezzi del carburante in Italia risentono di tasse e accise e dell’Iva al 22%.
Nel nostro Paese il prelievo statale rappresenta il 63,5% del prezzo finale, contro il 60,2% della media europea, il 61,8% della Francia, il 61,6% della Germania e il 52,9% della Spagna.
Sul costo di benzina e diesel in Italia pesano ben 17 diverse accise.
Tra quelle che paghiamo ancora oggi c’è il finanziamento della Guerra in Etiopia (1935), l’emergenza alluvione di Firenze (1966), la ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968) e quello in Irpinia (1980).
Riccatdo Dinoves
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