Per il centenario Modigliani torna nella sua Livorno
A Livorno si punta molto su una ripresa anche turistica da questa mostra al Museo della Città:
“Modigliani e l’avventura di Montparnasse”.
A Livorno Amedeo Clemente Modigliani (Livorno 1884 – Parigi 1920), noto anche con i due soprannomi di Modì (dalle prime lettere del suo cognome e perché la pronuncia somiglia alla parola francese maudit, ossia maledetto e Dedo (soprannominato cosi dalla sua famiglia) inizia a formarsi prediligendo i macchiaioli.
Trasferitosi nel 1903 a Venezia per studiare all’Accademia di Belle Arti conosce da vicino l’impressionismo francese da qui la decisione di trasferirsi a Parigi nel 1906.
Si stabilisce a Montmartre dove viene a contatto con: Picasso, Toulouse-Lautrec, Renoir, Cézanne, Soutine e tanti altri artisti che in quel periodo affollavano la capitale francese.
Per ospitare i capolavori, appartenuti a Jonas Netter e Paul Alexandre, due importanti collezionisti che hanno accompagnato Modì nel suo percorso di vita.
Il museo livornese, nella piazza del Luogo Pio, luogo simbolo nel cuore della ‘Venezia’, lo storico quartiere attraversato dai ‘Fossi’, i canali medicei navigabili utilizzati sino a pochi decenni orsono per i fiorenti commerci della città.
I “Fossi” sono stati anche teatro della clamorosa burla delle false sculture di Modì.
Si rinnova negli spazi per un percorso colorato che vede le pareti dipinte di giallo, di arancio e, per Modigliani, di celeste chiaro.
Curata da Marc Restellini e coordinata da Sergio Risaliti l’evento apre le celebrazioni del centenario della morte del pittore livornese del quale sono presenti in mostra 14 dipinti e 12 disegni.
Tra i ritratti meritano una citazione: quelli dell’amata Jeanne Hebuterne, la donna della sua vita, anche lei pittrice, e modella, soprannominata “noix de coco (noce di cocco)” per la bellezza del suo viso e i lunghi capelli castani.
Uno dei pochi ritratti dove il soggetto è rappresentato a figura intera quello di ‘Fillette en Bleu (ragazza in blu)’, (olio su tela 116 x73 cm realizzato nel 1918) divenuta icona della mostra.
I ritratti di Modigliani sono inconfondibili per i colli lunghi, il modo di rappresentare gli sguardi: spesso gli occhi sono allungati, bui o completamente senza pupille in un esercizio continuo per catturare l’intimità dell’altro riuscendo a realizzare ritratti in cui specchiarsi e, perché no, ritrovarsi.
Un centinaio di capolavori in mostra creati da artisti della grande École de Paris: da Soutine a Utrillo, da Kisling a Valadon, alla stessa Jeanne Hèbuterne, pittrice e compagna di Dedo.
A proposito del rinnovamento degli spazi espositivi il sindaco Luca Salvetti afferma “Sarà come un abito elegante da sfoggiare nelle situazioni più belle”.
Un’occasione da non perdere questo evento mostra, perché per la maggior parte le opere di Modigliani si trovano in collezioni private.
Organizzata dal Comune di Livorno insieme all’Istituto Restellini di Parigi istituto che gestisce la collezione di opere ‘Jonas Netter Collection’, primo collezionista e sostenitore del pittore labronico
La Jonas Netter annovera opere importantissime dei numerosi artisti attivi a Parigi all’inizio del XX secolo.
Le opere di Modigliani, si trovano suddivise in alcuni dei più importanti musei del mondo tra cui: il Museo dell’Orangerie a Parigi, la Pinacotega di Brera a Milano, poi a New York, a Washington e in altre capitali metropolitane del pianeta.
Carmelina Rotundo
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