Sorpasso storico ci sono più matrimoni civili che religiosi
Nel 2008 il 36,7% dei matrimoni erano stati celebrati con rito civile, nel 2018 sono più della metà, il 50,1%.
Addirittura nelle regioni settentrionali la percentuale è ancora più allarmante e sale al 63,9% contro il 30,4 del meridione.
Secondo i dati pubblicati dall’Istat in Italia la maggioranza delle coppie preferisce il municipio alla chiesa, a conferma del continuo allontanamento degli italiani dalla cattolicità, delle chiese sempre più vuote e della profonda crisi delle vocazioni.
Nel 2018 sono stati celebrati in Italia 195.778 matrimoni, circa 4.500 in più rispetto all’anno precedente (+2,3%).
Prosegue la tendenza a sposarsi sempre più tardi.
Attualmente gli sposi al primo matrimonio hanno in media 33,7 anni e le spose 31,5 (rispettivamente 1,6 e 2,1 anni in più rispetto al 2008).
Le seconde nozze, o successive, dopo una fase di crescita rilevata negli ultimi anni, dovuta anche all’introduzione del “divorzio breve”, rimangono stabili rispetto all’anno precedente. La loro incidenza sul totale dei matrimoni raggiunge il 19,9%.
Considerando gli anni più recenti, nel biennio 2015-2016 c’è stato un lieve aumento dei matrimoni anche dovuto agli effetti del Decreto legge 132/2014 (introduzione dell’iter extra-giudiziale per separazioni e divorzi consensuali) e della Legge 55/2015 (“Divorzio breve”) che hanno semplificato e velocizzato la possibilità di porre fine al matrimonio in essere e, quindi, consentito di risposarsi a un numero maggiore di coppie rispetto al passato.
La diminuzione dei primi matrimoni è da mettere in relazione in parte con la progressiva diffusione delle libere unioni.
Queste, dal 1997-1998 al 2017-2018, sono più che quadruplicate passando da circa 329 mila a 1 milione 368 mila.
L’incremento è dipeso prevalentemente dalla crescita delle libere unioni di celibi e nubili, passate da 122 mila a 830 mila circa.
Accanto alla scelta delle libere unioni come modalità alternativa al matrimonio, sono in continuo aumento le convivenze prematrimoniali, le quali possono avere un effetto sul rinvio delle nozze a età più mature (posticipazione del primo matrimonio).
Ma è soprattutto la protratta permanenza dei giovani nella famiglia di origine a determinare il rinvio delle prime nozze.
Nel 2018 sono state celebrate 33.933 nozze con almeno uno sposo straniero, il 17,3% del totale dei matrimoni, una proporzione in leggero aumento rispetto all’anno precedente.
Nel 2018 sono state costituite 2.808 unioni civili (tra coppie dello stesso sesso) presso gli Uffici di Stato civile dei comuni italiani.
Queste si vanno a sommare a quelle già costituite nel corso del secondo semestre 2016 (2.336), anno di entrata in vigore della Legge 20 maggio 2016, n. 76, e dell’anno 2017 (4.376).
Come nelle attese, dopo il picco avutosi subito dopo l’entrata in vigore della nuova legge il fenomeno si sta ora stabilizzando.
Riccardo Dinoves
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