Il ruolo primario delle farmacie nella lotta al coronavirus
La situazione socioeconimica dell’ Italia sta subendo una crisi totale. Il Covid 19, che fino a pochi giorni fa tutti pensavano fosse una semplice influenza ma, ahimè, le attuali conseguenze che il virus ha portato, dimostrano come la situazione sanitaria sia ben più grave, ha purtroppo invaso interamente il nostro Paese creando un considerevole numero di vittime.
Dichiarare lo stato di pandemia ed il divieto a tutti i cittadini italiani di uscire dalle proprie dimore, se non per circostanze eccezionali, è parsa così l’ unica soluzione per contrastare il virus arrivato dalla Cina.
I soli a cui è concesso lavorare fino allo sfinimento sono i facenti parte delle attività destinate alla vendita di beni alimentari, naturalmente tutti i medici e gli infermieri che si stanno senza sosta prodigando per ottimizzare per quanto possibile la situazione, ed infine per tutti i farmacisti che non si stanno arrendendo e lavorano ininterrottamente per aiutarci. A tal proposito una dottoressa di una farmacia rurale della provincia di Pavia nel pieno del suo inarrestabile lavoro, è stata molto disponibile nel collaborare con la nostra rivista, fornendoci informazioni utili a comprendere in modo più mirato lo shock psicoemotivo che la gente sta attraversando.
Dice la disponibile dottoressa: “È compito di noi farmacisti accogliere ed assistere i clienti con un approccio il più amichevole e cordiale possibile, ora più che mai. Costruire una relazione con i clienti è la chiave per offrire una consulenza sanitaria appropriata, in questo momento soprattutto. In verità mi sento un po’ in tensione perché si lavora con consegne ridotte, spesso non si trova quello che la gente richiede, mascherine e gel idroalcolici per mani in primis. Cerco nonostante tutto di diffondere tranquillità per evitare ulteriore tensione e panico, ma allo stesso tempo di sottolineare le regole imposte dal decreto legge e dalla Regione, come l’ importanza della quarantena assoluta o quasi, per il rispetto di se stessi e degli altri. Il nostro contributo, insieme a quello degli altri operatori sanitari, è fondamentale nella sfida che stiamo affrontando. Spesso senza mascherine e senza particolari strumenti di protezione accogliamo comunque e consigliamo chi non sta bene, esponendoci ai clienti con tosse, raffreddore e sintomi influenzali. Il nostro è un ruolo di avanposto del Sistema Sanitario Nazionale.”
“Il lavoro dei farmacisti italiani svolto con grande abnegazione in questi giorni difficili per tutti è di fondamentale importanza”, ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Anche Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar (Sindacato Unitario dei farmacisti rurali), ha inviato un’ accorata lettera ai titolari di farmacie per dimostrare la propria vicinanza ed apprezzamento del costante lavoro finora svolto in una situazione di estrema emergenza, sottolineando come Federfarma, federazione nazionale che rappresenta le oltre sedicimila farmacie private del nostro Paese, e Sunifar non lasceranno l’ importante categoria dei farmacisti sola in questa battaglia quotidiana contro un nemico invisibile e pericolosissimo.
Tutti insieme rispettando e facendo rispettare le regole riusciremo a sconfiggere questo mostro ancora ahimè sconosciuto poiché tutti noi abbiamo il dovere di vedere in questo buio, quello spiraglio di luce che ci dona un po’ di speranza ed ottimismo e, perché no, anche un po’ di serenità!
Giulia Carena
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