Anche gli psicologi in prima linea contro il coronavirus
In questo periodo di diffusione del Covid19, stiamo giustamente sottolineando l’audace ed inarrestabile ruolo di tutti i medici ed infermieri del nostro Paese che combattono ogni giorno ininterrottamente l’invisibile mostro che vuole mettere l’Italia ai suoi piedi.
Anche gli psichiatri e gli psicologi hanno un ruolo fondamentale nell’ assistere quanti non reggono appieno la delicata situazione emotiva.
Ci portiamo appresso infatti oltre ai noti e possibili problemi fisici causati dal Coronavirus, anche quelli psicologici che non vanno assolutamente sottovalutati.
Lo stesso lavoro dello smartworking, a cui noi italiani eravamo molto poco preparati rispetto agli altri Paesi, è diventato ora un obbligo dettato dalla necessità, e così ci ritroviamo a dover e saper gestire il tutto con grande equilibrio; fare convivere vita lavorativa ed impegni famigliari in pochissimi metri quadrati di spazio, non è affatto semplice.
Si sa, il panico genera nervosismo e così anche il rapporto con i nostri conviventi può subirne le conseguenze.
L’isolamento forzato ed il distacco totale dal nostro stile di vita precedente, ci obbliga a fare i conti con una nuova realtà che, appunto perché “nuova”, non sappiamo come affrontare.
Quello di cui dobbiamo tenere conto è infatti che ad un’emergenza sanitaria si aggiunga un’emergenza psicologica.
La percezione che abbiamo del rischio di contrarre il Coronavirus può essere distorta ed amplificata sino a portare a situazioni di panico.
In questo senso un aiuto psicologico valido può aiutare ad aumentare il “quoziente di resilienza”, ossia la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici e fronteggiare in modo efficace la contrarietà, del singolo e dell’intera comunità.
A questo proposito risulta utile ai nostri lettori conoscere il parere di F.C., affermata psicologa operativa a Firenze.
La psicologa afferma di avere purtroppo già individuato tra i suoi pazienti situazioni di panico post-traumatico da stress, anche a causa dell’estremo allarmismo diffuso dai media.
Aggiunge inoltre che “Persone che hanno di base un temperamento ansioso sono sicuramente più inclini a sviluppare sintomatologie più acute. La linea da seguire per non farsi trascinare nel vortice del panico è provare a sfruttare in maniera costruttiva il tempo, facendo cose che nella vita ‘normale’ non avremmo il tempo di fare come ad esempio cucinare, pulire casa, praticare giardinaggio ecc”.
Aggiunge inoltre “quello che mi sento di consigliare al fine di contrastare il virus è di non adottare un atteggiamento allarmista poiché questo potrebbe provocare un innalzamento della pressione sanguinea e di conseguenza un aumento dell’ansia, oltre che accentuare la difficoltà nel dormire. Dall’altro lato però anche il tranquillizzarsi con il classico ‘andrà tutto bene’ potrebbe produrre il minimizzare eccessivamente, ed il rischio è quello di sottovalutare e dimenticarsi del pericolo”.
Prosegue poi: “Sto fortunatamente e sorprendentemente scoprendo che i pazienti rispondono molto bene alla terapia per via on-line, data l’impossibilità di uscire di casa per recarsi nel mio studio. Ad alcuni basta persino una semplice telefonata. La cosa importante è mantenere la relazione ed il servizio, così da non lasciare il paziente solo ed in balia di sé stesso”.
“Una riflessione che mi sento di fare a seguito di questo inaspettato e virulento caos creatosi, è come le diffuse forme di egoismo ormai radicate nella società del giorno d’oggi, risultano essere molto attenuate grazie alle limitazioni imposte a causa del Coronavirus, anzi, oserei dire quasi trasformate in forme di altruismo, in quanto il rispetto delle limitazioni stesse fa prendere maggiore coscienza sociale a tutta la popolazione ed inoltre questa nuova consapevolezza comune viene perpetrata in nome della salvaguardia della salute altrui.”
Insomma, ora più che mai, in questo periodo di difficoltà, per una questione etica e morale dobbiamo lasciare spazio a comportamenti, relazionali e non, che se condivisi tra noi tutti possono aiutarci a darci forza per superare, tutti insieme mano nella mano, questo momento di grande crisi.
Giulia Carena
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