Ospedali e farmacie lamentano lo scarseggiare di farmaci a causa dell’improvviso ed irruento incremento della loro domanda al fine di utilizzarli nelle terapie ospedaliere dei pazienti ricoverati a causa dell’ epidemia Covid-19.

Secondo la definizione condivisa, la “carenza di un medicinale” si verifica quando l’ offerta non soddisfa la domanda a livello nazionale.

Nell’ interesse dei pazienti, l’ Aifa, agenzia italiana del farmaco, accerta l’ entità e la tipologia delle carenze ( periodica, ricorrente, cronica ) valutando attentamente la gestione delle singole criticità.

Al fine di prevenire gli stati di carenza di medicinali, l’ Aifa può addirittura adottare il provvedimento di blocco temporaneo delle esportazioni di farmaci nel caso in cui si renda necessario limitare gli stati di carenza di un determinato medicinale.

Inoltre per garantire tutto il supporto necessario alla corretta gestione delle carenze, l’ agenzia dialoga continuamente con tutti gli attori coinvolti come produttori, importatori, strutture sanitarie, ospedali e pazienti.

In questo momento di estrema e problematica emergenza, l’ Aifa sta adottando soluzioni emergenziali, grazie anche al supporto di Assogenerici e di Farmindustria che sostiene la campagna di raccolta fondi lanciata dalla Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) per comprare dispositivi di protezione da donare ai medici di medicina generale.

Questa carenza farmacologica è stata causata dalla chiusura prolungata di aziende in Cina, dal momento che l’ 80% dei principi attivi utilizzati in Europa sono prodotti per la maggior parte in Asia, più precisamente in India e Pakistan.

Anche le farmacie lamentano una riduzione delle consegne, soprattutto di quei farmaci destinati a curare l’ artrite poiché parte di essi serrvono anche a curare il Covid19.

I messaggi inerenti alle carenze possono essere inviati alla mail unica di riferimento farmacicarenti@aifa.gov.it.

Fatto sta che ad oggi, 19 marzo 2020, il numero totale dei morti in Italia è di ben 3.405, cifra che diventa ancora più inquietante se si pensa che essa supera persino quella della Cina che è di 3.241.

Giulia Carena