Ai militari dell’Esercito il controllo delle strade di Milano
“Un giorno ci renderemo conto di quanto era bello rimanere liberi”.
Così Nicola Porro, vicedirettore de Il Giornale, apre la sua conferenza stampa di oggi.
Orario dei supermercati, negozi, scuole, sport all’aperto: i governatori e i sindaci richiedono una stretta ancora più energica che costringa i cittadini a rimanere a casa (e ciò esclude, tra l’ altro, che le scuole possano riaprire fino alla fine di aprile).
A tal proposito le forze armate sono pronte a fare la loro parte.
Ventimila persone dell’esercito arriveranno a controllare tutti coloro che con le loro uscite immotivate stanno facendo diffondere a sproposito il Covid-19.
Particolarmente difficoltosa appare la situazione della regione più colpita: la Lombardia, dove ci sono oltre 15.000 positivi, 1050 persone in terapia intensiva e ben 2.549 morti.
È anche per questo che nel suo capoluogo, Milano, arriva l’ esercito: 114 unità impiegate direttamente nel controllo delle misure di prevenzione del Covid-19, lo fa sapere la Prefettura di Milano.
Il governatore della regione Lombardia, Fontana, sostiene però che questa cifra non sia abbastanza, ma si debba ad essa aggiungere almeno uno zero, arrivando così a 1.140 unità.
La limitazione degli spostamenti sarà da oggi così controllata anche dall’incremento delle forze armate al fine di limitare il più possibile il diffondersi contagio.
Una “chiamata alle armi” questa, per snellire il più possibile l’oberante lavoro delle strutture sanitarie e dei suoi operatori, che ahimè, stanno raggiungendo dei livelli di accettazione e impegno nel lavoro insostenibili.
Giulia Carena
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