Angelo Inglese crea mascherine fantasia scacciapensieri
Ciò non ha generato altro che incertezze e sottovalutazioni, salvo poi accorgersi dopo due mesi che il dramma era divenuto biblico e quasi ingestibile.
Deteniamo tutti i record negativi possibili e immaginabili in questa situazione disastrosa dalla quale si fatica ad individuare una data confortevole che ci consenta di tirare un sospiro di sollievo.
Sull’altro piatto della bilancia vi è uno stuolo di medici, di infermieri e di quanti sono quotidianamente in trincea a combattere il morbo pestifero.
Uomini e donne che ci fanno sentire orgogliosi di appartenere alla nostra terra e di sentirci italiani, a tutti loro un grazie illimitato, a loro che hanno lasciato sul campo diversi morti e migliaia di operatori sanitari risultati positivi al Covid-19.
Poi ci rincuoriamo sapendo che vi è tantissima gente che non ha perso tempo e si è frugata in tasca per sopperire alle mancanze della pubblica amministrazione e all’assenza della classe politica.
In Cina, 1 miliardo e 400 milioni di abitanti, hanno subito 3.241 morti in 100 giorni.
In Italia il 29 gennaio vengono ricoverati allo Spallanzani di Roma due turisti cinesi ai quali l’Istituto Superiore della Sanità conferma l’infezione da Covid-19, due giorni dopo, il 31, si riunisce il Comitato Operativo della Protezione Civile per discutere del rischio sanitario causato dal coronavirus.
Sono presenti anche Giuseppe Conte, presidente del Consiglio dei Ministri, e Roberto Speranza, ministro della Salute.
Il 24 febbraio la Protezione Civile emette il primo comunicato sulla situazione del Paese: risultano contagiate 219 persone, 1 persona è guarita e 5 sono decedute, i casi accertati sono 167 in Lombardia, 27 nel Veneto, 18 in Emilia Romagna, 4 in Piemonte e 3 nel Lazio.
Gli imprenditori subito si rendono conto della gravità della situazione e per quel che possono tamponano le carenze della pubblica amministrazione, ognuno per quel che sono le sue possibilità.
Uno dei gravi problemi avvertiti immediatamente è stata la mancanza di mascherine protettive specie per quanti sono in prima linea. A distanza di settimane dall’inizio della pandemia il problema è ancora aperto.
Angelo Inglese è un imprenditore del settore moda che lavora principalmente con i mercati esteri, in questo momento di crisi primaria e totale ha messo da parte la programmazione aziendale per dedicare tempo e tessuti ad arginare il dilagare del coronavirus.
In azienda tutti sono impegnati ad ultimare quante più mascherine possibili che sono destinate alle onlus che operano nel sociale e che devono agire con cautela ed economia non potendone acquistare con manica larga.
Probabilmente tali mascherine non posseggono tutti i requisiti tecnici e sanitari richiesti però sono rigorosamente realizzate a mano ma soprattutto utilizzando tessuti fantasia che distraggono la mente da queste giornate buie e regalano qualche attimo di buon umore. E se ne ha bisogno.
bruno galante
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