Hanno massacrato il popolo greco, vogliono far fuori l’Italia
Lo squalo ingordo di Bruxelles dopo aver maciullato il popolo ellenico ora tenta di frantumare il nostro Paese.
Come avviene da tempo immemore il regista di tante operazioni di sciacallaggio risiede a Berlino.
Con le operazioni di strozzinaggio nei confronti di Atene si salvarono banche tedesche e francesi.
Ulteriore conferma dell’inesistenza di unno Stato denominato Unione Europea che nei desideri di molti avrebbe dovuto portare crescita e prosperità alle nazioni europee ma che in realtà si è concretizzato come un sistema di dominio della Germania sull’intero continente.
Parlare di dominio della Germania potrebbe essere improprio, il popolo tedesco non è il solo riferimento dei suoi governi ma così come avviene per tutti i paesi in cui l’ordoliberismo si è affermato il vero referente, e quindi il vero soggetto rappresentato dalla politica sono i mercati o meglio la “finanza”.
E infatti l’azione della UE contro la Grecia, come sostiene l’ex ministro Visco, fu un massacro finalizzato ad affermare la ferrea inviolabilità del primato delle banche, le ingenti risorse finanziarie messe in campo dagli stati, tra cui l’incolpevole Italia, servirono a ripagare le banche tedesche e francesi dalle loro spregiudicate speculazioni in Grecia.
Eppure c’è chi al Parlamento Europeo parla di una UE che ci avrebbe regalato decenni di pace mentre invece sempre più ci si accorge che è stata una guerra combattuta con le armi dell’economia oltre che con quelle delle ingerenze celate.
Ancora oggi chi sostiene la validità della UE non ammette chiaramente quello che è stato fatto alla Grecia, una vicenda per la quale valgono ancora le drammaticamente attuali parole di Calgaco nel De Agricola di Publio Cornelio Tacito Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant:
“Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla loro sete di totale devastazione, vanno a frugare anche il mare: avidi se il nemico è ricco, arroganti se povero, gente che né l’oriente né l’occidente possono saziare; loro bramano possedere con pari smania ricchezze e miseria. Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto, lo chiamano pace”.
Prosit.
Anselmo Faidit
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