Cosa ci attende con la Fase2, sarà più caos di prima?
Abbiamo superato la Fase 1 della corona velenosa e stiamo entrando nella Fase2 mentre da oltre Atlantico il presidente Donald Trump dichiara “Sono certo che il Covid-19 provenga dal laboratorio di Wuhan”.
Poche ore dopo è il segretario Usa Mike Pompeo nel corso di un’intervista all’Abc afferma “Ci sono numerose prove sul fatto che il coronavirus arrivi dal Laboratorio di virologia di Wuhan.
La Cina ha fatto tutto quello che ha potuto per nascondere al mondo ciò che è successo a proposito del virus”.
Non è difficile prevedere che non appena la pandemia sarà domata dal giorno successivo sarà una corsa alle carte bollate.
Da questa corsa alle carte bollate non sarà esente neppure il nostro Paese. Già i primi ricorsi sono stati presentati ma si tratta solo di un anticipo di ciò che potrebbe accadere quando le acque si saranno calmate.
In Italia alle 18:00 del 3 maggio i decessi sono stati 28.884, dati diffusi dalla Protezione Civile, molti dei quali dovuti a mancanza delle più elementari forme di sicurezza tant’è che si sono registrati sino ad oggi 154 medici deceduti.
Sono in tanti a ripetere che non sarà più come prima, che molte cose dovranno necessariamente soprattutto per non commettere più i madornali errori che sono stati commessi nei giorni passati.
Sono note le anomalie del nostro sistema giudiziario, e in particolare le propensioni ad indagini di carattere teoremico e sistemico con ricorrenti asimmetrie di carattere geopolitico.
Nel contesto di una straordinaria pandemia globale che non ha avuto precedenti nel lungo periodo postbellico, gli errori di previsione e di azione, i ritardi e i comportamenti omissivi, sono stati diffusi a partire dalle istituzioni centrali e dai loro numerosi consulenti fino ai poteri regionali e locali, alle aziende o unità socio-sanitarie.
Tuttavia, per quanto possa comprensibilmente prodursi una domanda di giustizia nei molti che hanno perduto i loro congiunti, le responsabilità di carattere generale sulla gestione del contagio non possono che appartenere all’ambito del giudizio politico. E della storia.
Una commissione di indagine, non di inchiesta, parlamentare potrebbe un domani consentire di ricostruire i tempi e i modi delle decisioni pubbliche per non ripetere.
Altrimenti dovremmo chiamare in giudizio tutti coloro che, nonostante il preavviso visionario di non pochi, hanno ritenuto più probabile un disastro ambientale che non un evento pandemico.
È vero che l’Italia è l’unico Paese al mondo in cui sono stati rinviati a giudizio molti geologi per non avere previsto un importante terremoto ma poi, per fortuna, giustizia è stata fatta.
Nei prossimi giorni sapremo quante piccole e medie aziende non avranno le energie necessarie per rimettersi in carreggiata e tornare a pedalare, quante lacrime dovremo ancora versare.
Il caos che stiamo vivendo in queste ore tra le direttive emanate dal governo centrale e le iniziative di alcune regioni è sintomatico, le continue diatribe che giornalmente si sono registrate tra i ministeri e le amministrazioni periferiche lascia ipotizzare che lo scontro proseguirà con animi ancor più riscaldati.
È quantomeno auspicabile che, come quasi sempre è successo, a subirne le conseguenze non siano ancora una volta gli incolpevoli.
Niccolò Rejetti
Commenti
Cosa ci attende con la Fase2, sarà più caos di prima? — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>