Coronavirus il nemico più temibile è la paura
Ecco cosa ci racconta un medico cardiochirurgo, operante in una struttura in provincia di Pavia, a proposito dell’invasivo virus del Covid-19.
Il dottore M.A. spiega come all’inizio il terrore fosse molto più elevato poiché la virulenza dell’epidemia era molto elevata e soprattutto ci si muoveva un po’ alla cieca, non conoscendo affatto il decorso del virus.
Per di più la condizione di relegazione nei reparti ospedalieri e nelle proprie dimore, non aiutava perché non esistevano evasioni e tutte le componenti ansiogene venivano di molto amplificate.
La disperazione che emerge in corsia, a causa anche della lontananza dai propri cari che perdura senza alcun contatto con questi ultimi, appare in tutta la gravità.
I pazienti soffrono oltre che dal punto di vista fisico, anche da quello psicologico: pazienti depressi e in burnt out.
Si odono rumori di incessanti pianti poiché nei reparti di rianimazione si vedono continuamente morire persone le quali, tra l’altro, non hanno nemmeno la possibilità di vedere e salutare i propri famigliari.
Soprattutto per gli anziani, categoria più a rischio, si verifica un forte incremento del disorientamento spazio-temporale che a sua volta provoca agitazione psicomotoria.
Il dottore evidenzia come all’inizio della pandemia l’unica emozione provata era una sola: la paura, paura di contrarre il virus e di trasmetterlo alle proprie famiglie.
In aggiunta al terrore vi era la preoccupazione a causa della mancanza degli ausili di protezione come tute tyvac e mascherine FP3.
In una seconda fase, molti dei medici che avevano contratto il virus e fortunatamente si sono salvati, sono divenuti immuni e riescono a svolgere il proprio lavoro nelle zone rosse in modo più tranquillo.
I più colpiti tra tutti, sono i pazienti cardiopatici, con patologie pregresse avanzate e ciò, ahimè, accelera il decesso.
Morte questa, che causa un enorme senso di impotenza del medico.
Ora, pur non avendo ancora trovato un vaccino mirato, si riconosce più o meno il decorso del virus e nasce una piccola dose di positività rispetto alla fase precedente, anche perché sembra che la virulenza e la potenza del virus si siano un po’ ridotte.
Certo è che questa, oltre ad essere una guerra batteriologica, si rivelerà anche una pesantissima battaglia psicologica a cui tutti i medici che lottano contro il virus da mesi dovranno rendere conto, aiutandosi nell’auspicare ottimismo e positività.
GC
Commenti
Coronavirus il nemico più temibile è la paura — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>