Poliziotti, non oppressori contro sofferenti e stremati
I segnali di malcontento affiorano sempre più numerosi e preoccupanti, ci ritroviamo con un Governo che a distanza di alcuni mesi, il 30 gennaio 2020, della prima delibera con quale dichiarava lo stato emergenza sul territorio nazionale, ancora non ha risolto il problema delle mascherine
Con la chiusura forzata della quasi totalità delle attività professionali, commerciali e produttive numerose piccole e medie attività rischiano di non riaprire nel momento in cui il ministro dell’Agricoltura Bellanova viene colta da una crisi di pianto a seguito dell’approvazione del decreto di regolarizzazione di 500.000 immigrati e non vediamo lacrime di ministri e governanti per le decine migliaia di vittime incolpevoli italiane.
Pubblichiamo volentieri un pezzo uscito sul sito poliziotti.it. Frasi scritte da chi si trova in prima linea in qualsiasi evenienza e non al riparo di scrivanie dorate e lautissimi stipendi.
Congiunti di uno Stato etico? No, grazie!
Se quando abbiamo scelto di arruolarci nella Polizia ci avessero detto che un giorno ci sarebbe toccato agire come cani da pastore o, peggio, da guardia di una sorta di muro di Berlino, ci saremmo fatti grasse risate.
Invece, a distanza di oltre trentanni (e già, chi scrive non é una Giacca Blu di primo pelo, siamo abbastanza adulti e con una certa esperienza) è proprio quello che sta accadendo e siamo increduli, attoniti.
Certo, sapevamo benissimo che fare questo lavoro comporta (anche) essere invisi, sapevamo che non andavamo incontro a scrosci di applausi come rockstar; indossare la Giacca Blu non è da tutti e non è per tutti, sono più i rospi da ingoiare che i riconoscimenti per i quali gioire, ma sapevamo che era nel conto.
Quello che non è nel “contratto” stipulato col #Giuramento fatto alla Repubblica e alla #Costituzione è agire, operare fuori (se non addirittura contro) i suoi dettami.
Per mesi e mesi durante il corso di addestramento e formazione ci sono stati ribaditi certi principi che abbiamo assimilato (non che ce ne fosse bisogno, la coscienza democratica era ben radicata in tutti noi, esclusi quelli che in certe riunioni sindacali usavano introdurre i loro interventi con “carissimi amici, colleghi, Compagni !)
Ma oggi? Oggi ci ritroviamo in una situazione in cui siamo (stati) trasformati in una quasi milizia, costretti a persegui(ta)re i nostri concittadini non appena osano mettere il naso fuori dalla loro abitazione, a “chiedergli” di certificare la legittimità dei loro movimenti e decidere se sono plausibili o meno, da ultimo persino a valutare se e quali sono i loro congiunti!
A questo siamo stati ridotti noi eredi del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza?
A questo è ridotta la nostra Istituzione? La nostra gloriosa Giacca Blu come uno straccio, oltraggiata e svilita senza che nessuno osi opporsi a questo scempio?
La nostra #Polizia che negli ultimi 30 anni ha retto l’urto dei maniaci del federalismo tout court che la volevano smantellata e (sotto)posta ai Sindaci negli anni ’90?
No! Così non va bene! Non ci sta bene! Basta!
Non siamo disposti a farci mettere in svendita, la Giacca Blu non é un orpello, ha un valore intrinseco, non può essere messa in svendita o in saldo.
Se così è, lo si dica chiaramente se si ha il coraggio.
Siamo stufi di doverci “scontrare” quotidianamente con persone che hanno perso il lavoro, non hanno sostentamento, ma sì famiglia a carico che non sanno più come mantenere.
Siamo consapevoli della situazione emergenziale a causa del Covid19, ma ancor più lo siamo dell’assurdità di certi provvedimenti amministrativi e di certe (deliranti) ordinanze emesse dalle autorità locali.
Ci siamo espressi contro l’utilizzo dei droni (una follia) per la caccia all’uomo, utili e strumentali solo ed esclusivamente alle manie di protagonismo di alcuni Sindaci scatenati in una gara a chi è più realista del Re (altro prodotto di una politica stupida e insensata sulla gestione della sicurezza pubblica).
Siamo uomini, donne, mariti, mogli, padri, madri, molti viviamo il dramma della chiusura di piccole attività che contribuivano a farci arrivare a fine mese senza eccessivi patemi d’animo.
E siamo testimoni dello stesso identico dramma che moltissimi nostri concittadini stanno vivendo, delle lacrime che versano e dell’angoscia che li pervade ogni volta che procediamo a un semplice controllo.
Vi sembra normale tutto ciò?
Non vogliamo essere Congiunti di uno Stato Etico in stile DDR, non vogliamo essere complici di questo sfascio sociale.
Ne prendano atto coloro che vivono nelle loro torri d’avorio.
La Vostra ignavia sta mettendo in serio pericolo la coesione sociale.
la Redazione
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