Le recenti manifestazioni francesi fanno riflettere anche noi
Il recente sondaggio realizzato da Ifop, il principale istituto demoscopico di Francia, per conto di CNews e Sud Radio fa riflettere parecchio.
Le reazioni dei francesi dopo le manifestazioni di protesta per la morte di George Floyd negli Stati Uniti delle settimane scorse, durante le quali sono stati messi sotto accusa asseriti comportamenti razzisti della polizia francese ed è stata chiesta la rimozione delle statue di alcuni personaggi storici, lasciano spazio a profonde riflessioni.
La società francese appare spaccata, con polarizzazioni accentuate fra giovani e meno giovani, destra e sinistra, cattolici e altre religioni.
Le forze di polizia ispirano sentimenti di fiducia o di simpatia al 64% dei francesi, ma ispirano sentimenti di inquietudine o di ostilità fra il 41% degli intervistati che hanno meno di 35 anni; fra i cattolici praticanti e non praticanti a trovare la polizia affidabile o simpatica è il 71% degli interpellati, ma fra i credenti di religioni diverse dal cattolicesimo il 47% prova nei confronti della polizia ostilità o inquietudine.
È utile sapere che in Francia i battezzati cattolici sono 44 milioni, i musulmani sono 5,7 milioni, i protestanti 1,2 milioni e gli ebrei 600 mila.
L’inchiesta non precisa a quale fede appartengono i sondati di religione diversa da quella cattolica, ma si intuisce che la grande maggioranza di essi sia rappresentata da islamici.
In Francia sono finite sotto accuse statue e vie intitolate a Jean-Baptiste Colbert, il famoso economista che salvò le finanze della Francia al tempo del Re Sole ma fu anche responsabile dell’applicazione del codice degli schiavi in Martinica, e al generale Thomas R. Bugeaud, che sottomise l’Algeria con tattiche crudeli.
Per il 71% dei francesi le statue di costoro e di altri personaggi famosi devono restare dove sono, mentre il 21% ritiene che si debba discutere ed esaminare caso per caso, e l’8% è favorevole a rimozioni su vasta scala.
Fra le persone sotto i 35 anni però i favorevoli alle rimozioni in generale e quelli favorevoli a rimozioni selettive insieme rappresentano il 49% del campione; fra i non cattolici la somma di queste due categorie rappresenta addirittura una maggioranza assoluta del 52%.
Ma i risultati più inquietanti sono decisamente quelli relativi ai temi del razzismo: quasi un terzo dei francesi, ovvero il 30%, è convinto che in Francia viga un vero e proprio razzismo di Stato; il 32% è convinto che i bianchi siano privilegiati; e ben il 47% afferma che nel paese esiste un razzismo anti-bianco.
La convinzione circa il razzismo anti-bianco in Francia è particolarmente accentuata fra coloro che hanno dai 35 ai 49 anni (56%), fra gli operai (61%), fra chi vota il partito di Marine Le Pen (62%) e fra chi abita nel sud-est del paese (55%).
Meno di un terzo dei francesi si dice d’accordo con l’affermazione che nel paese i bianchi siano privilegiati, ma questa convinzione raggiunge la maggioranza assoluta fra i giovani dai 18 ai 24 anni (52%), fra chi vota socialista (58%) e fra chi pratica una religione diversa dal cattolicesimo (55%).
È significativo che anche fra gli elettori di sinistra (Partito socialista, France Insoumise, Verdi) il 37% degli interpellati si dica convinto dell’esistenza di un razzismo nei confronti dei bianchi in Francia, così come è interessante il dato secondo cui il 18% degli elettori dei partiti di destra (Repubblicani e Rassemblement National di Marine Le Pen) ammette che in Francia i bianchi sono privilegiati.
Quando si chiede ai francesi a quali manifestazioni darebbero il loro sostegno, una significativa spaccatura generazionale si manifesta: il 44% dei francesi che hanno più di 35 anni appoggerebbe manifestazioni per denunciare violenze commesse contro polizia e forze dell’ordine, mentre il 21% appoggerebbe manifestazioni per denunciare il razzismo e le violenze poliziesche, e il 35% né l’una né l’altra cosa.
Fra i cattolici praticanti il 51% sosterrebbe manifestazioni di solidarietà con la polizia, mentre il 26% denuncerebbe i comportamenti razzisti della stessa. Quasi l’opposto dei credenti di altre religioni: fra loro il 46% appoggerebbe manifestazioni contro il razzismo della polizia e solo il 23% manifestazioni di solidarietà coi poliziotti.
Niccolò Rejetti
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