Navi piene di agrumi infetti bloccati nel porto di Livorno
Il Porto di Livorno è uno dei più importanti del Mar Mediterraneo e rappresenta uno dei principali punti di ingresso in Italia per i vegetali ed i prodotti vegetali provenienti dai Paesi terzi (extra UE).
Nel corso dell’anno, infatti, vengono importate diverse tipologie di prodotti (soprattutto frutta fresca, sementi e legname) che, al fine di contrastare l’ingresso di organismi nocivi per le piante sul territorio dell’Unione Europea, vengono sottoposti ad attività di controllo fitosanitario.
In particolare, nel periodo compreso tra maggio e ottobre, vengono importati considerevoli quantitativi di agrumi che sono scrupolosamente ispezionati, soprattutto per il rischio di introduzione di mosche e farfalle della frutta, nonché di batteri e funghi la cui presenza nella UE non è stata ancora segnalata.
Gli agrumi provengono sopratutto da Sud Africa, Argentina, Uruguay e Brasile.
Gli organismi nocivi frequentemente intercettati sugli agrumi presso il punto di controllo frontaliero del porto di Livorno sono il fungo responsabile della “macchia nera degli agrumi” (Phyllosticta citricarpa) e il batterio agente del “cancro batterico degli agrumi” (Xanthomonas citri pv. citri).
La loro accidentale introduzione e diffusione nel territorio europeo comporterebbe un notevole danno alle regioni agrumicole (come l’Italia meridionale e la Spagna), in quanto entrambi i patogeni rendono i frutti non più commercializzabili.
È importante sottolineare che, nonostante l’emergenza sanitaria da Covid – 19, l’attività di controllo fitosanitario non si è mai interrotta, consentendo di intercettare frequentemente sulla merce numerosi organismi nocivi.
Da Gennaio 2020, per quanto riguarda la “macchia nera degli agrumi” sono già state effettuate 7 intercettazioni mentre per quanto concerne il “cancro batterico degli agrumi” ne sono state fatte 7; la frutta proveniva da Argentina, Uruguay, Brasile e Cina.
La merce intercettata come previsto dalla normativa non è quindi entrata nell’Unione Europea, venendo rispedita al mittente o distrutta oppure inviata ad un paese terzo extra UE.
Per procedere celermente nell’attività di controllo, i frutti con una sintomatologia riconducibile rispettivamente al “cancro batterico degli agrumi” ed alla “macchia nera degli agrumi” vengono campionati e sottoposti ad analisi di biologia molecolare presso il laboratorio del Servizio Fitosanitario della sede di Livorno (Inteporto Toscano “Amerigo Vespucci”, località Guasticce), in collaborazione con il laboratorio Servizio Fitosanitario di Pistoia.
Le analisi vengono effettuate nel più breve tempo possibile, in genere già in due ore si ha la possibilità di capire se la merce può essere importata o meno.
Per quanto sopra esposto risulta evidente che l’attività di ispezione fitosanitaria ha un ruolo determinante nell’evitare il rischio/pericolo di introduzione di organismi nocivi per le piante nel territorio dell’Unione Europea, che minaccerebbero gravemente il nostro patrimonio agricolo ed ambientale.
Guglielmo d’Agulto
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