Sempre più complesso lo scandalo tedesco della Wirecard
Lo scandalo della società fintech Wirecard potrebbe diventare un intrigo internazionale degno di un film di Alfred Hitchcock.
Secondo la Bloomberg l’ex dirigente di Wirecard, Jan Marsalek, è stato aggiunto alla lista dei cosiddetti avvisi rossi dell’Interpol, i prioritari scatenando così una caccia all’uomo in tutto il mondo per uno dei dirigenti presumibilmente al centro di uno scandalo contabile multimiliardario presso la società fintech tedesca.
Un avviso rosso è una richiesta alle forze dell’ordine di tutto il mondo di individuare e arrestare una persona in attesa di estradizione.
Non solo.
I media tedeschi hanno riferito che Marsalek sarebbe fuggito in Bielorussia e potrebbe essere ancora lì o in Russia.
Possibile?
Su questa ipotesi non ci sono né conferme né smentite anche se sono in molti a chiedersi dove possa trovarsi l’ex dirigente bancario tedesco e quale partita stia giocando nell’ombra per sfuggire alla cattura.
Intanto la Borsa tedesca ha ufficializzato l’entrata di Delivery Hero, una società di consegne alimentari con sede a Berlino ma diffusa in Europa, nel Dax 30 al posto di Wirecard. Termina così, dopo due anni, la permanenza di Wirecard nell’Olimpo della finanza tedesca.
La società, che aveva raggiunto una capitalizzazione di 24 miliardi di euro, sfiorando i 200 euro di quotazione (199 euro il 4 settembre 2018), ha perso il 99% del suo valore negli ultimi mesi, dopo che è venuto alla luce un ammanco di 1,9 miliardi di euro che l’ha poi portata all’insolvenza.
Il suo fondatore e ceo Markus Braun è stato arrestato assieme ad altri dirigenti della società, con varie accuse, mentre il coo Jan Marsalek si è dato alla fuga ed è inseguito da un mandato di arresto internazionale.
Quello di Wirecard è stato il primo fallimento di una società del Dax 30, le 30 società tedesche a maggior capitalizzazione di borsa tra cui ricordiamo la Volkswagen, Daimler, BASF, Lufthansa, Allianz, Adidas e Deutsche Bank.
La vicenda finanziaria ha provocato molto clamore anche a livello politico per i mancati controlli delle autorità sulla fintech.
I vertici dei socialdemocratici tedeschi hanno recentemente scelto a sorpresa il moderato e centrista Olaf Scholz, attuale vicecancelliere e ministro delle Finanze del governo Merkel IV, come candidato SPD alla cancelleria.
Molti analisti politici però pensano che lo scandalo Wirecard e le polemiche sui mancati controlli da parte degli organi competenti tedeschi che rispondevano politicamente al ministero delle Finanze possano nuocere alla campagna elettorale di Scholz che rischia di fare così la fine del capro espiatorio.
Raimondo Adimaro
Commenti
Sempre più complesso lo scandalo tedesco della Wirecard — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>