L’Azienda Paese: obiettivo valorizzare i vitigni autoctoni
La metamorfosi è datata 2016 quando Andrea Paese e Fabio Mecca decidono di convogliare le energie sull’azienda ed imprimere una sterzata alla struttura, ai programmi e ai progetti.
Andrea ha sulle spalle una tradizione terriera risalente agli inizi dell’Ottocento, di generazione in generazioni la guida giunge a Vincenzo Paese il quale opera miglioramenti produttivi ed intuisce lo sbocco ed i vantaggi che può fornire un ettaro di vigna.
Nel 2003 avviene il battesimo del vigneto, ma si tratta maggiormente di una impennata di orgoglio e di porre un fiore all’occhiello piuttosto che di una decisione passionale enologica.
I risultati sono accettabili e intanto si affaccia ai vertici aziendali Andrea che con estremo coraggio ed un pizzico di incoscienza decide di investire nei filari ma sopratutto si convince che per raggiungere taluni obiettivi bisogna privilegiare la qualità e quindi telefona a Fabio Mecca.
Fabio Mecca di professione è un enologo che dopo aver conseguito la laurea Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche a Conegliano Veneto principia a collaborare con Roberto Cipresso, enologo di fama internazionale e punto di riferimento per molte aziende, allo scadere del terzo anno comincia a prestare le sue conoscenze ed il suo sapere a vignaioli veneti, campani, abruzzesi e lucani.
Sin dalle prime settimane ottiene risultati più che soddisfacenti ed in breve la sua nomea valica i confini potentini, lui è originario di Barile epicentro dell’Aglianico.
Tra Andrea e Fabio si instaura un feeling immediato, ma ciò più conta è che i suggerimenti dell’enologo vengono accettati e messi in pratica.
Dalle poche are del 2003 oggi l’Azienda Agricola F.lli Paese produce oltre 35.000 bottiglie di nettare prelibato. Un salto enorme in quantità oltre che in qualità.
Fabio ha saputo convincere Andrea sull’investimento dei vitigni autoctoni e dalle vigne si imbottigliano in purezza grappoli di Magliocco, Mantonico, Pecorello, Greco Nero e Greco Bianco.
L’altro balzo in avanti compiuto è stato quella della cantina in proprio, sino a pochissime stagioni orsono il mosto veniva lavorato in cantine altrui ma da questa vendemmia i chicchi vengono lavorati nella propria azienda.
Ora ci sono tutte le premesse per allargare il giro d’orizzonte visto che attualmente le bottiglie vengono collocate per l’80 percento in Calabria ed il resto in ordine sparso nella Penisola.
Da alcune stagioni la Tenuta Paese partecipa a fiere settoriali importanti ed i risultati sono stati soddisfacenti, vi è la ferma volontà di proseguire su questa strada per posizionarsi in prima fila quantomemo a livello regionale.
Altro intento del binomio Andrea-Fabio è quello di ampliare le offerte del catalogo che ora si fermano a poche etichette, ma è già in atto uno studio che dovrebbe concretizzarsi in tempi ristretti.
Ulteriore nodo da sciogliere è l’export, ovvio che per entrare nei mercati esteri si abbisogna anche di una struttura organizzativa interna in grado di garantire tutti i passaggi necessari a superare le pastoie burocratiche ed una rete commerciale adeguata.
Un primo tentativo lo si era iniziato ad attuare sul finire dell’inverno passato ma la malefica pandemia ha bloccato tutto, le intenzioni sono rimaste intatte e non appena la buiriana velenosa sarà alle spalle Andrea ci riproverà con immutato impegno ed entusiasmo.
In contrada Zichinardi sono abituati a rimanere con i piedi per terra e a salire un gradino per volta, dalla loro hanno il vantaggio di poter vinificare senza l’impellenza delle scadenze economiche e delle necessità bancarie.
Potendo contare sulla capacità professionale e sull’esperienza di un enologo di spessore taluni obiettivi si possono raggiungere e poco dopo proiettarsi su quello successivo.
bruno galante
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