Servono con urgenza indennizzi a negozi e grossisti moda
Le restrizioni dei recenti dpcm con la suddivisione dell’Italia in tre zone ha provocato un drammatico calo dei consumi nel settore moda proprio in un periodo fondamentale per la vendita di prodotti che sono notoriamente stagionali.
Per questo occorrono indennizzi in tutte le zone (anche nelle zone non rosse) ai negozi e alle attività all’ingrosso del settore moda, che hanno subito forti contrazioni dei fatturati.
Federazione Moda Italia, in vista di un’audizione parlamentare sul rilancio del commercio alla luce della crisi causata dall’emergenza epidemiologica, prevista per martedì 17 novembre 2020, sottolinea le seguenti richieste per il settore Moda all’attenzione della Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati e del Governo:
> Contributi a fondo perduto per il dettaglio e l’ingrosso della moda (che ha subito un gravissimo calo del lavoro per la chiusura delle attività in zone nevralgiche del Paese), in proporzione alle perdite di fatturato di novembre a prescindere dal colore delle zone in cui insiste l’attività.
> Ammettere agli indennizzi (oggi estesi alle attività di cui all’Allegato 2 ma della sola zona rossa) del D.L. “Ristori bis” le attività commerciali al dettaglio che sono state escluse dal dpcm del 3 novembre, includendo nell’Allegato 2 del Decreto Legge n. 149 del 9 novembre 2020, i codici Ateco esclusi (calzature-camicie e maglieria) nonché quelli generici. Su questo punto è già intervenuto il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, con il Primo Ministro, Giuseppe Conte.
> Detassazione o rottamazione dei magazzini per superare il grande problema delle rimanenze, attraverso un credito d’imposta del 30% sull’invenduto. Il problema ricade, infatti, proprio sugli operatori del dettaglio che hanno ordinato la merce otto mesi prima della consegna, sulla base di previsioni stilistiche di terzi e di previsioni di vendita in tempi di normalità economica, assumendosi di fatto l’intero rischio dell’invenduto (divenuto certezza con il problema da Covid-19).
> Sospensione scadenza vaglia cambiari, cambiali e altri titoli di credito nonché per ogni altro atto avente efficacia esecutiva fino al 30 marzo 2021(prorogando gli effetti dell’art. 76 del decreto agosto).
> Credito d’imposta per gli affitti pari al 60% dell’affitto per ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre estesi a tutte le attività del settore moda nelle diverse zone a prescindere dal colore (oggi esteso alle attività di cui all’Allegato 2, ma della sola zona rossa)
> Sospensione DEI MUTUI e dei LEASING bancari.
> Prosecuzione della cassa integrazione fino a tutto il 2021.
> Cancellazione della seconda rata dell’IMU, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività in tutte le zone (oggi estesa alle attività di cui all’Allegato 2, ma della sola zona rossa).
> Sospensione dei contributi previdenziali assistenziali in tutte le zone (oggi estesa alle attività di cui all’Allegato 2, ma della sola zona rossa).
la Redazione
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